Milan, il Sassuolo non è solo una squadra fastidiosa: è uno specchio che rimanda ai rossoneri un’immagine scomoda. Il 2-2 di San Siro, maturato dopo la doppietta di Davide Bartesaghi che aveva rimesso in piedi la partita, racconta di un limite che resiste anche nel nuovo corso di Massimiliano Allegri. Un limite che rischia di pesare nella corsa al vertice.
#Saelmaekers ha trovato l’accordo per il rinnovo del contratto con il #Milan 💣
— DIRETTACALCIOMERCATO (@DIRETTADCM) December 15, 2025
Per il belga pronto un rinnovo fino al 2030 con un sostanziale aumento dell’ingaggio 💰
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Il Milan reagisce, lotta, recupera. Ma non basta. Perché contro le squadre di medio-bassa classifica il passo resta incerto, e quando la vetta è lì, a un punto, ogni inciampo diventa decisivo. I dati sono chiari e parlano da soli. I rossoneri hanno costruito un rendimento solido negli scontri diretti: vittorie contro Inter, Lazio, Roma, Bologna e Napoli, più i pareggi con Juventus e Atalanta. Un cammino da squadra d’alta classifica. (continua dopo la foto)

Il rovescio della medaglia, però, è evidente. Contro Cremonese, Pisa, Parma e Sassuolo sono arrivati appena 3 punti su 12. Troppo poco per una squadra che ambisce alla leadership. Ed è proprio questo scarto, più che gli scontri diretti, a spiegare il sorpasso dell’Inter.
C’è poi un dettaglio che va oltre la classifica e tocca la memoria. Il Sassuolo sembra essere una sorta di nemesi personale per Allegri. Impossibile non pensare al 4-3 del 12 gennaio 2014, una sconfitta che segnò il suo primo addio al Milan.
Nemmeno gli anni alla Juventus hanno cancellato questa sensazione: due ko al Mapei Stadium nelle ultime stagioni, compreso il rumoroso 4-2 del settembre 2023. Il pari di San Siro non è una sconfitta, certo, ma il tempismo del passo falso riaccende ricordi scomodi.
“Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile“, ha ammesso Allegri dopo il match. “Il Sassuolo è una squadra che può subire gol e poi farne in qualsiasi momento. Ci prendiamo il punto, può essere utile. La realtà è che avremmo potuto anche perdere“. (continua dopo la foto)

Ora il campionato si ferma per lasciare spazio alla Supercoppa Italiana contro il Napoli, in programma giovedì. La Serie A tornerà dopo Natale, con una trasferta che sa di prova psicologica: il Verona, altro avversario storicamente indigesto.
Un’occasione per spezzare almeno un paio di maledizioni. Perché questo Milan, numeri alla mano, avrebbe tutto per correre senza zavorre. Ma finché il problema con le “piccole” resterà irrisolto, anche le stagioni migliori rischiano di complicarsi da sole.
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