
Il Milan vive finalmente una notte di gloria schiantando l’Inter in un derby senza storia e raggiungendo le semifinali di Coppa Italia. Ma Sergio Conceicao non urla, non eccede in festeggiamenti, anzi: si mostra pacato, misurato, realista. E le sue dichiarazioni guardano alla squadra e anche ai rimpianti per una stagione che sarebbe dovuta andare diversamente.
Conceicao: possibile conferma, ma…
— MilanWorldCommunity (@MilanWorldForum) April 24, 2025
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C’è qualcosa di soprannaturale nel rapporto tra il Mister rossonero e i derby milanesi. Non si spiega altrimenti questa sua capacità trasformare in incubi per Inzaghi tutte le stracittadine sinora disputate. Dopo avergli scippato la Supercoppa a gennaio, ora il tecnico portoghese lo ha privato anche della finale di Coppa Italia, sbarrandogli la strada verso il Triplete. E in campionato, nonostante la differenza abissale di classifica, ha strappato un pareggio all’Inter.

Certo, non si può parlare di “rivincita”, perché l’Inter si sta giocando fino in fondo scudetto e Champions, che hanno ben altra importanza rispetto alla Coppa Italia, affrontata da Inzaghi senza molti titolari. Ma la vittoria per il Diavolo ha lo stesso un grande significato, e per i tifosi rappresenta una boccata d’ossigeno. Resta che la stagione, come ricorda il Mister, è piena di rimpianti.
“Non abbiamo vinto ancora nulla”, ha tenuto a sottolineare l’allenatore a fine gara, anche se sul suo volto si poteva leggere la soddisfazione per un successo prestigioso. “Mi sono piaciuti l’atteggiamento, l’ambizione, la solidità. Abbiamo sofferto un po’ all’inizio, poi siamo cresciuti e nel secondo tempo abbiamo alzato il livello”.
Una soddisfazione tattica, prima ancora che emotiva: “All’intervallo ho corretto alcune cose, e ho visto una ripresa di altissimo livello. Peccato solo che in campionato non riusciamo a esprimere sempre questo tipo di calcio, perché la squadra ha qualità”.

Conceição poi ha parlato del suo destino: “Il mio futuro non conta, non sono diverso da com’ero pochi giorni fa. Lo stesso vale per i giocatori. Serve equilibrio, anche emotivo”. E a proposito di chi ha fatto la differenza: “Jovic sta lavorando bene, ha perso qualche chilo ed era importante per noi oggi. È uno che si muove bene tra le linee, cercavamo il suo supporto per aprire gli spazi sugli esterni: ha funzionato”.
Non è uno che si lascia andare, Sergio. Ma quando gli chiedono come si sente, si lascia scappare un sorriso umano: “Un misto… Amo questo sport, lo porto anche a casa, in famiglia. Mia moglie sarà contenta, per due giorni prima di Venezia sarò un po’ più sereno”. Ma poi aggiusta subito il tiro: “Piedi per terra. C’è ancora una finale da giocare. Non abbiamo vinto nulla”.
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