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Milan, tutti sotto accusa, anche Ibra: la rivoluzione parte dal nuovo allenatore

Milan nel caos, ma con un’idea chiara per la ripartenza. “Cardinale ti dà spazio, in cambio vuole risultati”, aveva avvertito Zlatan Ibrahimovic prima del playoff con il Feyenoord. I risultati, però, non sono mai arrivati. Il Milan è ottavo in campionato, lontano dalle coppe europee. È stato eliminato in Champions League dagli olandesi, in Coppa Italia il Bologna ha trionfato in una finale che i rossoneri hanno giocato malissimo. Unico trofeo: la Supercoppa Italiana, davvero poco.

La stagione è stata definita “fallimentare” dallo stesso amministratore delegato Furlani. Il dito è puntato contro chi ha preso le decisioni tecniche e di mercato: il direttore Moncada e il super consulente Ibrahimovic. In estate si era puntato su Fonseca, durato fino a dicembre. Poi spazio a Conceição, che ha provato a trasformare il Milan in un mini-Porto. Ma Theo e Leao non hanno retto i suoi ritmi martellanti. (continua dopo la foto)

Nel mercato di riparazione sono stati spesi 30 milioni (35 con i bonus) per Gimenez. Poi sono arrivati Joao Felix in prestito, Walker dal City, Bondo dal Monza. A presentare i nuovi acquisti c’era Zlatan, sorridente, ma le sue previsioni sono state smentite dal campo. Gimenez ha fatto spesso panchina, Felix ha deluso, Walker non si è integrato e Bondo è un oggetto misterioso. Se Moncada può rivendicare Reijnders e Pulisic, Ibra non ha difese: nessun acquisto decisivo porta la sua firma.

Cardinale lo aveva celebrato: “Parla lui per me“, aveva detto. Ma in campo, e fuori, la voce di Zlatan non è stata ascoltata. Lo dimostra l’indifferenza di Theo e Leao, che hanno vissuto una stagione svagata. La leadership di Ibrahimovic non ha prodotto alcuna reazione nello spogliatoio. I tifosi ora lo criticano apertamente anche sotto i post pubblicitari: la delusione è evidente.

Se Maldini e Massara furono cacciati, questa volta si agirà diversamente. Nessun taglio netto, ma un nuovo direttore sportivo è già in arrivo. La stagione si chiuderà contro il Monza e anche Conceição saluterà. Il Milan ripartirà da un allenatore italiano e che conosca la Serie A: basta profili esotici. Conte e Allegri sembrano fuori dai radar, i nomi veri sono altri. (continua dopo la foto)

Maurizio Sarri è di nuovo un’opzione, dopo il mancato accordo di gennaio. Gian Piero Gasperini è tentato dall’addio all’Atalanta, anche se ultimamente si è riavvicinato alla Dea. Ma la novità porta a Vincenzo Italiano, vincente contro il Milan in Coppa Italia: se il Bologna lo lasciasse andare, sarebbe un nome forte. Infine, da non escludere Roberto De Zerbi, che ha riportato il Marsiglia in Champions e sogna la panchina rossonera.

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