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La storia del rugby va al museo (di Artena)

museo del rugby

Ad Artena, pittoresco borgo arroccato sui Monti Lepini, in provincia di Roma, si trova un museo dedicato al rugby. Una vera ‘chicca’ per tutti gli appassionati, perché ricco di oggetti e memorabilia che hanno fatto la storia di questo sport. Il suo nome completo è Il Museo del Rugby – Fango e Sudore, come la fondazione omonima che lo sostiene e gestisce. Riconosciuto ufficialmente dalla Federazione Italiana Rugby e dalla Regione Lazio, è nato nel 2008 grazie alla passione di un collezionista privato, Corrado Mattoccia, ex giocatore e presidente della società Artena Rugby Red Blu. Tra i soci fondatori della fondazione, anche Mauro Bergamasco e Giovanni Ranieri.

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Museo del Rugby, perché visitarlo

Lo spazio espositivo è ampio, e accompagna il visitatore alla scoperta del rugby internazionale. Con particolare attenzione a quello azzurro, naturalmente. Fiore all’occhiello della collezione le oltre milleseicento maglie che i giocatori hanno indossato in epoche diverse a partire dal 1929, anno in cui la nazionale italiana disputò la prima partita a Barcellona. Ma i cimeli che riguardano la storia del rugby sono anche di altra natura: trofei, manifesti, palloni, fotografie, libri. Inoltre, non mancano gli eventi speciali che arricchiscono il percorso museale. Come quello che recentemente ha avuto per protagonisti gli All Blacks. Il Museo del Rugby Neozelandese ha temporaneamente trasferito alcuni dei suoi cimeli in quello di Artena lo scorso novembre.

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Il Museo del Rugby è anche itinerante, e collabora con le province italiane per portare la sua esposizione su e giù per lo stivale. Alcune mostre temporanee hanno avuto come cornice importanti luoghi dell’arte italiana, sottolineando l’importante connubio tra sport e cultura. Alcuni cimeli custoditi ad Artena hanno anche attraversato il confine italiano, finendo temporaneamente in prestigiosi musei dedicati a questo sport come il World Rugby Museum di Londra. La fondazione, senza scopo di lucro, è stata insignita di importanti riconoscimenti dalle massime autorità dello Stato, che hanno omaggiato il suo ruolo nella diffusione della cultura sportiva a 360°. Oltre alla gestione del museo infatti, essa promuove numerose attività di interesse pubblico, sia in campo sportivo che culturale. Numerosi gli eventi in occasione del Sei Nazioni, che vengono costantemente aggiornati sulla pagina Facebook del museo.

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