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La FIGC sponsor di Non ci resta che il crimine, viaggio nel Mondiale del 1982

Una volta si chiamava banalmente pubblicità, ma dopo anni di regolamentazione più o meno confusa, ci siamo ormai abituati al concetto di Product Placement. Gli esempi sono continui, e anche il cinema italiano si è da tempo adeguato, traendone benefici. Uno degli ultimi film a farlo è stato quello di Massimiliano Bruno, regista di Non ci resta che il crimine, che ha potuto godere in primis della benedizione della FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio. Non fosse altro che per il fatto di essere ambientato durante l’estate del 1982, quella del Mondiale vinto in Spagna dagli Azzurri di Enzo Bearzot.

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Gli sponsor di Non ci resta che il crimine

Ma nel viaggio nel tempo interpretato da Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli a realizzare la magia del Cinema è venuta in aiuto addirittura la Citroën. Che grazie alla collaborazione dell’agenzia QMI Stardust ha messo a disposizione alcune delle sue vetture più iconiche. La casa automobilistica francese si è infatti calata nell’atmosfera di quel periodo facendo sfilare per Roma i modelli di quegli anni anche durante la rappresentazione dei festeggiamenti dei Mondiali di calcio dell’82, che videro l’Italia trionfare e che hanno scatenato un’onda di nostalgia che sarà difficile soddisfare.

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Immortali Citroën, stilosa Blauer

A completare il fedele lavoro di ricostruzione storica, in Non ci resta che il crimine si rivede lo spot tv del 1982 della Citroën Dyane. Ma alla presenza fisica della C3 Aircross (SUV compatto di Citroën) e della C4 Cactus (la più recente berlina compatta, protagonista dell’inseguimento finale del film) si è accompagnata quella di tre vere “prime donne” dell’epoca: le storiche CX (Auto dell’anno nel 1975), Visa Chrono (ispirata alla VISA Trophée) e – appunto – Dyane. Non paga, la QMI ha coinvolto anche Blauer USA, storico marchio di abbigliamento che unisce tradizione americana e stile italiano, che nella nostra avventura si è legato al personaggio interpretato da Alessandro Gassmann con un bomber e due caschi della linea hi-tech.

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Dai Mondiali a Coverciano, con la benedizione della FIGC

I festeggiamenti di allora, però, restano sicuramente il momento più indimenticabile dell’arrivo dei nostri eroi nella Roma del passato. Un tuffo al cuore per chi quella festa l’aveva vissuta, e un pizzico di nostalgia per chi ha ricordato la vittoria del 2006. Al Centro Tecnico di Coverciano, in occasione del seminario ‘Il calcio e chi lo racconta’ promosso lo scorso dicembre, il cast del film ha incontrato Antonio Cabrini e Marco Tardelli, due icone di quella gloriosa nazionale che hanno ricordato la loro Coppa del Mondo. “Abbiamo scelto di ambientarlo nel 1982 per unire due eventi memorabili dell’epoca: la Banda della Magliana all’apice del suo potere e i giorni gloriosi dei Mondiali – aveva dichiarato il regista. – Giuseppe, il personaggio di Gianmarco Tognazzi, è creato a mia immagine e somiglianza: c’è tutta la mia passione e la mia conoscenza quasi maniacale del calcio”.

Il Mundial che fu, nei ricordi degli attori-tifosi …e qualche consiglio

Con loro anche il CT della Nazionale Roberto Mancini, che ha regalato la maglia dell’Italia al cast del film, e ascoltato le memorie di Alessandro Gassmann, relative a una corsa sulla spiaggia ed un bagno notturno, di Gianmarco Tognazzi, che ha invece raccontato i riti scaramantici che hanno accompagnato la visione delle partite in casa Tognazzi e la distruzione del salotto dopo la finale, e di Marco Giallini, che per l’euforia della vittoria con un gruppo di amici cappottò’ con la Cinquecento.

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