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La corsa più libera, la Randonnée dei monti sibillini

Appassionati e ciclisti sono abituati ad avere una vasta scelta, quanto a percorsi e appuntamenti, ma anche a un certo rigore. Tanto che in molti potrebbero essere persino spiazzati da un evento come quello che domenica 25 agosto propone di attraversare le province di Fermo, Macerata e Ascoli Piceno. Impossibile – o molto difficile – trovare una corsa più libera della Randonnée dei Monti Sibillini.

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‘Rghiro, e torno indietro

Un percorso da 90 chilometri (il ‘Rghiro 1), uno da 170 (il ‘Rghiro 2) e la Randonnée da 200: ci son possibilità per tutti. Ma anche i più coraggiosi – in questo caso – potranno sempre ripensarci. Chi non si sentirà in grado di affrontare l’intera distanza di 200 km e 4.000 metri di dislivello, infatti, raggiunto un punto ‘rghiro, sarà libero di cambiare strada!

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È così! Perché nella randonnée dell’entroterra marchigiano e dei monti Sibillini si può giungere al traguardo attraverso un itinerario più breve e meno impegnativo. Coerentemente con la definizione di ‘Rghiro, che in dialetto fermano sta per “torno indietro”. E in parte anche con la parola inglese ‘Hero‘, eroe, come la stessa organizzazione suggerisce, giocando sull’assonanza.

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Dove e perché

Si parte dalle Piane di Rapagnano (FM), ma già all’altezza del Pian di Pieca il primo bivio importante. Almeno per chi sceglierà di ‘tagliare’ verso Sarnano per puntare direttamente San Ruffino e il suo lago. Per i più agguerriti l’uscita dall’anello principale sarà tra Montemonaco e Montegallo – subito dopo il Pasta Party di metà percorso – anche per scoprire il Lago di Gerosa.

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Per tutti gli altri, i più coraggiosi o allenati, la sfida continuerà verso Uscerno, Olibra, Montefalcone Appennino e ritorno. Non prima di aver goduto dell’ultimo ristoro. Quello dello splendido borgo nel quale, sulla stupenda terrazza sui Monti Sibillini, ci si potrà rifocillare prima dell’arrivo grazie allo spuntino offerto dal forno La Fornaia.

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Un ciclismo diverso, e solidale

Non è una gara, non c’è classifica – dichiarava nel 2016 Jimmy Stefoni, del Comitato organizzativo. – È la scoperta di un ciclismo diverso, non esasperato, lontano dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza, ma non per questo meno impegnativo e severo. Un ciclismo sano dove chi ti sta a fianco non è l’avversario da battere ma il compagno di viaggio. Una lunga avventura contro se stessi dove l’importante non è arrivare primi ma semplicemente arrivare”.

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Come conferma anche la partecipazione dei tanti cicloamatori dell’associazione ‘Sempresuipedali‘, di nuovo in sella per i borghi umbri dopo ‘La 300’ di fine giugno. Tutti insieme per trasmettere l’ennesimo messaggio di speranza alle popolazioni locali e per promuovere nuove iniziative di solidarietà su due ruote a favore dei terremotati. Se volete esserci anche voi, le iscrizioni si chiudono il 22 agosto.

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