Marta Kostyuk contro Arita Sabalenka: la Kostyuk ha acceso il dibattito sul finale della stagione Wta dichiarando che alcune rivali sarebbero avvantaggiate contro di lei “per ragioni biologiche”. L’ucraina, 1,75 di altezza, ha poi precisato che quelle frasi, compreso il riferimento a un presunto testosterone più alto di alcune colleghe, erano state estrapolate dal contesto, ma la polemica era già esplosa e la discussione non si è spenta.
Sabalenka sulla squalifica di Sinner: "Credo nello sport pulito, Jannik trattato come la Swiatek"https://t.co/FIZ0b1R2VC
— Il Tennis Italiano (@Tennis_Ita) December 10, 2025
Aryna Sabalenka, stuzzicata sull’argomento, non è entrata in giri di parole: “Quelle che sento da Kostyuk sono tutte scuse”. La numero uno del mondo ha ricordato che l’ucraina “ha perso contro molte top player”, sottolineando che secondo lei gli aspetti fisici non hanno inciso su quelle sconfitte. Per la cronaca, Kostyuk ha un record di 1-7 nel 2025 contro le giocatrici tra le prime dieci, con due ko proprio contro Sabalenka.
Interpellata anche sul tema dei vantaggi biologici in relazione alle atlete transgender, Sabalenka ha risposto senza filtri: “Non ho niente contro le donne transgender, ma credo che abbiano un vantaggio molto grande contro di noi. Non penso che una donna debba giocare contro un uomo biologico, non sono d’accordo”. Nel tennis il caso più noto resta quello di Renee Richards, che negli anni ’70 fu la prima tennista transgender della storia a raggiungere due finali nel circuito maggiore.
Nonostante questa posizione, il 28 dicembre a Dubai la numero uno del mondo giocherà una “battaglia dei sessi” contro Nick Kyrgios, oggi numero 673 del ranking e reduce da sole cinque partite disputate nel 2025.
Sarà un’esibizione, con metà campo ridotta del 9% dalla parte di Sabalenka e regole speciali: due set su tre, eventuale super tie-break ai 10 punti e un solo servizio disponibile per entrambi. Per accendere l’attenzione, Sabalenka ha già mandato il suo messaggio: “So che batterò Kyrgios”.
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