Le seconde squadre: possibile soluzione per il calcio italiano o moda esterofila? Dopo la mancata qualificazione della Nazionale azzurra al Mondiale del 2018 in Russia, il tema delle squadre “B” è tornato in voga come una delle prime modifiche per rivitalizzare il sistema calcio. Smaltita la delusione per la debacle azzurra, il percorso per la creazione delle seconde squadre dei top club ha subìto un rallentamento.
Dopo la delibera della FIGC, arrivata nel maggio 2018, solo la Juventus ha sfruttato questa opportunità. Emblema di una riforma ultimata con eccessiva fretta senza avere un buon numero di club che credessero in questo progetto. I bianconeri possono quindi vantare una formazione Under 23, che iscrivono – come da regolamento – al campionato di Serie C.
La salvezza e le promozioni di Allegri
La prima stagione della Juventus Under 23 (2018-19) nasce sotto la guida tecnica di Mauro Zironelli, ingaggiato inizialmente dal Bari in estate ma poi rimasto libero dopo il fallimento dei pugliesi. Nell’estate del 2018 ha il compito di assemblare nel giro di un mese una squadra in grado di affrontare la Serie C. La rosa è composta prevalentemente da giocatori cresciuti nel vivaio juventino, tra ragazzi promossi dalla Primavera e altri di rientro dai prestiti. Come impone il regolamento, possono essere utilizzati solo quattro “fuori quota“.
L’inizio inevitabilmente non è dei migliori. Una squadra così giovane, a cui Zironelli cerca di far praticare un calcio propositivo, paga lo scotto in una categoria come la Serie C dove la fisicità e l’esperienza vanno per la maggiore. Nelle prime 13 giornate arrivano ben 8 sconfitte: impatto da incubo che rischia di far naufragare in partenza il progetto bianconero. La squadra di Zironelli, con il passare delle settimane, riesce a migliorare il suo andamento, concludendo la stagione dodicesima.
Il bilancio del primo anno di vita per l’Under 23 juventina è tutto sommato positivo. La formazione bianconera è riuscita a farsi rispettare in Serie C, dando la possibilità di giocare a tanti ragazzi usciti dal vivaio della Juve. Alcuni di questi sono stati addirittura premiati da Massimiliano Allegri, giocando qualche minuto in prima squadra nel finale di stagione. Si tratta dei centrocampisti Hans Nicolussi Caviglia e Manolo Portanova e dei trequartisti Matheus Pereira e Grigoris Kastanos.
Mota e Olivieri i nuovi gioielli
L’estate del 2019 è caratterizzata da tanti cambiamenti per la Juventus Under 23. In panchina Zironelli viene sostituito da Fabio Pecchia, ex giocatore bianconero nella stagione 1997/1998. La rosa “perde” alcuni talenti che, grazie alle loro prestazioni, si sono guadagnati una chance in Serie B: il difensore Alessandro Vogliacco viene acquistato dal Pordenone, mentre per Nicolussi Caviglia e Kastanos arriva la cessione in prestito a Perugia e Pescara. Tra i nuovi arrivi, oltre alla consueta migrazione dalla Primavera, figura Dany Mota: attaccante classe ’98 autore di 12 gol nella passata stagione con la Virtus Entella.
Nonostante la maggiore esperienza, la Juventus comincia il campionato più o meno con lo stesso andamento della passata stagione. Nelle prime 9 giornate conquista 13 punti: appena due in più rispetto a 12 mesi fa. In evidenza in particolare il nuovo acquisto Mota – autore di 6 gol – e l’attaccante Marco Olivieri, cresciuto tra Empoli e Juventus e decisivo per le sorti bianconere con tre reti. Chissà se anche loro due riusciranno a farsi largo nel calcio professionistico, bianconero e non.