Juventus-PSV 3-1, esordio in Champions brillante per i bianconeri di Thiago Motta che chiudono la pratica in 50′ di calcio aggressivo e propositivo. Non poteva esserci una prima migliore per Motta, al suo debutto in panchina nella massima competizione europea. All’Allianz Stadium la squadra bianconera ha battuto senza problemi né patemi il PSV Eindhoven grazie alle reti di Yildiz, McKennie e Nico Gonzalez. Ha vinto e convinto, mostrando aggressività ed estro individuale, organizzazione tattica e ferocia sportiva.
FT |⌛| Una grande vittoria all’esordio in Champions League 🏆 3️⃣✨#JuvePSV #UCL pic.twitter.com/7pJHkNxn7F
— JuventusFC (@juventusfc) September 17, 2024
La pratica olandese è stata archiviata già prima dell’ora di gioco, la vittoria è stata conquistata senza mostrare sbavature. La media di età della Juve che ha calcato il terreno questa sera era di venticinque anni e 149 giorni, stabilendo un nuovo record. Mai i bianconeri avevano schierato una formazione così giovane in una partita di UEFA Champions League. Questo è il risultato del nuovo corso, la risposta tangibile alla rivoluzione estiva disegnata da Giuntoli. L’avvio è stato cauto, quasi timido, ma al 21º minuto è stata la genialità di Kenan Yildiz a sbloccare la Vecchia Signora. Il numero 10, con una traiettoria alla Del Piero, ha firmato l’1-0, permettendo ai suoi compagni di navigare sulle ali dell’entusiasmo da quel momento in poi. Con risultato sbloccato, la squadra di Motta ha preso il controllo della partita per sette-otto minuti. Il raddoppio è stato quasi inevitabile, frutto di un cambio di gioco e di una brillante giocata di Nico Gonzalez finalizzata da Weston McKennie.
L’uno-due bianconero ha scombussolato il PSV e la ripresa non ha portato cambiamenti, anzi, dopo un naturale calo fisico alla fine del primo tempo, la squadra di Motta è tornata in campo determinata a chiudere il match e ha presto raggiunto il suo obiettivo. Al 52º minuto, Nico Gonzalez ha segnato il 3-0 su assist di Dusan Vlahovic, un gol che ha trasformato gli ultimi 40 minuti in un superfluo epilogo delle fasi decisive della partita.
Nel finale, Vlahovic ha sfiorato il poker in un paio di occasioni. Dall’altra parte, il PSV non ha mai sembrato in grado di rientrare in partita: privi degli scatti di Lozano e con de Jong marcato da Bremer, gli olandesi si sono limitati a qualche innocuo tiro da fuori e al gol siglato pochi istanti prima del triplice fischio di Saibari. Tutto sommato, poco da lamentare: a Motta sono bastate poche settimane per rinfocolare lo spirito della squadra bianconera. I fischi della stagione precedente sono ormai un ricordo lontano.