Game over. L’Inter, dopo il ko di Roma contro la Lazio, perde anche a Torino contro la Juventus di Sarri. Un doppio confronto che ridimensiona il campionato dei nerazzurri, scivolati ora a nove punti dalla vetta. Certo, manca il recupero con la Sampdoria rispetto alle altre due squadre di testa, ma la vicenda Coronavirus pone un grande punto interrogativo sul futuro del torneo. Che potrebbe anche chiudersi qui, chissà. Qualora si procedesse alla sospensione e al congelamento della classifica, i campioni d’Italia sarebbero per la nona volta consecutiva i bianconeri. Nulla di ufficiale, in settimana si scioglieranno le riserve e si prenderanno decisioni. Nel frattempo, però, Maurizio Sarri mette la freccia grazie a Ramsey e Dybala. Sorpassa Inzaghi e rimette la Lazio dietro di un punto.
Segna Ramsey, perla di Dybala
Le porte chiuse, le urla dei protagonisti, due gol, uno splendido. Questa l’estrema sintesi di una partita piacevole, silenzio a parte. La spunta Sarri, che sorprende tutti confermando il 4-3-3 ma cambiando gli interpreti. In panchina ci finiscono Pjanic e Dybala, con Bentancur in regia e Higuain riferimento avanzato. Si rivede dal 1’ il rientrante Douglas Costa. Il primo tempo scivola via sull’equilibrio, con occasioni da una parte e dall’altra soprattutto sugli sviluppi dei calci piazzati.
Nella ripresa, però, la differenza la fa uno degli insospettabili. Matuidi sfonda a sinistra e mette al centro un cross rasoterra che Cristiano Ronaldo controlla male. Sul pallone vagante si fionda Aaron Ramsey, che di destro batte Handanovic. È il minuto 54.
Antonio Conte prova a scuotere i suoi, con Eriksen al posto di Barella. Sarri invece richiama Douglas Costa e butta dentro Paulo Dybala. Tra le due, la mossa vincente è quella del tecnico di casa. Otto minuti dopo i cambi, al 67’, l’argentino riceve palla sulla destra. Di fatto è isolato, si accentra e scambia con Ramsey. Poi entra in area, dribbling secco su Ashley Young e colpo da biliardo con l’esterno sinistro. Handanovic è immobile, gol splendido e partita in ghiaccio.
Inter, male negli scontri diretti
L’Inter, a 20’ dalla fine, è sotto di due reti e indietro di nove punti in classifica. I suoi subiscono il colpo e quindi prova a scuoterli attingendo dalla panchina. Al 73’ fuori Candreva, dentro Gagliardini. Il modulo quindi cambia, trasformandosi in una sorta di 4-3-1-2 con Eriksen protetto dall’ex Atalanta, Brozovic e Vecino. Skriniar riadattato a terzino destro. Ma Conte non è soddisfatto e quattro minuti dopo sostituisce Lukaku, lasciando il posto a Sanchez.
Contestualmente fuori anche Alex Sandro, per infortunio, dentro De Sciglio. Ed è uno svarione dell’ex Milan a dare una chance agli ospiti, con Eriksen che però conclude di poco alto. Nel finale c’è spazio per un rosso dalla panchina rimediato da Padelli e per due occasioni sprecate da Cristiano Ronaldo, che così non riesce a segnare per 12 giornate consecutive in Serie A, agganciando Batistuta e Quagliarella a 11. Anche se l’argentino, rispetto ai colleghi, non si prese nemmeno un turno di riposo durante la striscia. Il portoghese festeggia comunque, con un post su Instagram, le sue mille partite ufficiali, distribuite in 18 stagioni da professionista: il Portogallo, quattro club e 725 gol.
Sarri: “Vittoria da scudetto”
Sarri è raggiante a fine gara. “Partire con Dybala titolare mi avrebbe lasciato meno possibilità nei cambi. Sapevo potesse essere una mossa vincente a gara in corso. Lo scudetto? È una vittoria importante ma mancano ancora tante partite e il percorso da fare è lungo”. E sul Coronavirus: “Mi fanno paura i ‘tuttologi’. È troppo difficile dire cosa fare. La mia domanda oggi è stata sul fatto se fosse giusto togliere un po’ di svago a chi sta chiuso a casa. Dall’altro lato però ci sono diverse cose da valutare, come le varie percentuali di rischio e altri argomenti, sui quali non metto bocca”.
Conte: “Dobbiamo ancora crescere”
Si sbilancia un po’ di più Conte: “Siamo tutti esseri umani, abbiamo delle famiglie. È normale che ci siano delle preoccupazioni, far finta di niente è difficile. Mi auguro che vengano prese le migliori decisioni per tutelare tutti indistintamente”. Sulla partita, invece, “l’abbiamo persa dopo l’1-0. La differenza tra noi e la Juventus sono 6 punti, la gara di andata e quella di oggi. Questo ko ci deve aiutare a capire quanto siamo distanti, ma non ci deve buttare nello sconforto. Da sette mesi con me è stato iniziato un percorso. Non possiamo paragonare la Juve, una struttura che da otto anni vince, e una che da un anno prova a giocarsi partite come quelle di oggi come l’Inter”.