Un punto dolente, nonostante il primo posto. Il centrocampo della Juventus non è mai stato così ‘non protagonista’ negli ultimi anni. Pochi gol fatti e scommesse perse, su tutti Rabiot, Ramsey e Bernardeschi. A tirare la carretta ci hanno pensato Bentancur e Matuidi, mentre chi ha deluso (e tanto) è stato Miralem Pjanic. L’ultimo suo gol è datato 19 ottobre 2019, e con 3 realizzazioni resta il miglior marcatore del reparto insieme al gallese ex Arsenal.
Il problema, però, non è tanto l’apporto offensivo dei centrocampisti, quanto la poca affinità con le idee tattiche dell’allenatore. Carriere alla mano, nulla da dire: ma infortuni, carattere e caratteristiche fisiche hanno limitato, e parecchio, il tanto atteso ‘bel gioco’ di Maurizio Sarri dopo anni di pragmatismo firmati da Massimiliano Allegri. Il Coronavirus ha interrotto la stagione sul più bello e i giudizi su quello che succederà alla ripresa dovrà tenere conto dell’eccezionalità pandemica. Resta la sensazione, però, che a prescindere da tutto il centrocampo cambierà parecchio nella prossima stagione.
Su Pjanic Psg e Barcellona
Pjanic inizia nello Schifflange 95, club lussemburghese. Lì lo scova il Metz, che lo fa crescere nelle sue giovanili fino a farlo esordire in prima squadra a 17 anni: gioca 38 partite e segna 4 gol. Tanto basta per attirare su di sé l’interesse dell’Olympique Lione pluricampione di Francia, che lo acquista spendendo 7,5 milioni di euro. Impara, e tanto, all’ombra di Juninho Pernambucano, mago dei calci piazzati. Con il Lione disputa poco più di tre stagioni, ma non vince nessun trofeo: dopo 16 reti in 121 partite decide allora di accettare l’offerta della Roma, squadra in cui esplode: 30 gol in 185 presenze gli valgono la chiamata della Juventus, che lo strappa ai giallorossi pagando la clausola fissata a 32 milioni di euro. Ed è solo a Torino che inizia a vincere: tre scudetti, due coppe Italia, una supercoppa e una Champions sfiorata in tre anni. Ma con Sarri le cose sembrano funzionare più.
Se Pjanic deve tanto alla Juve, a 30 anni sa che non essere più al centro di un progetto può significare l’inizio della fase calante della carriera. Ecco perché potrebbe cambiare aria. Su di lui c’è il Paris Saint Germain, che lo riporterebbe in Francia garantendogli anche una maglia in una squadra che punta a vincere tutto ogni anno. Ma oltre agli sceicchi, sul bosniaco c’è anche il Barcellona. I media catalani parlano di un sondaggio dei blaugrana, con la risposta pronta dei bianconeri: uno scambio con Arthur (seguito anche dall’Inter, che lo valuta nell’affare Lautaro).
Chiavi a Bentancur, il sogno è Pogba
Per un classe ’90 che va, un classe ’93 che potrebbe arrivare. Si tratta di Thomas Teye Partey, ghanese dell’Atletico Madrid che piace a diverse squadre: oltre alla Juventus, in fila ci sono Arsenal, Manchester United, Inter e Roma. Maglia numero 5, proprio come Pjanic, ma decisamente meno tecnico e più fisico del bosniaco. Darebbe sostanza a un centrocampo che in questa stagione ha perso punti importanti preferendo il fioretto alla sciabola. Il contratto di Thomas scade nel 2023, ma la clausola è fissata a 50 milioni. L’Atletico sta provando a raddoppiarla attraverso un rinnovo e un adeguamento dell’ingaggio, dato che il ghanese è il meno pagato della squadra. Ma resistere alla corte della Juventus e delle big d’Europa non sarà facile. Ovviamente resta sempre vivo il discorso che porta al ritorno di Paul Pogba. Con lui il centrocampo tornerebbe a garantire tecnica e forza.
Sarri vuole Jorginho
In attesa di capire quale sarà il futuro di Pjanic, Khedira, Rabiot, Ramsey, tutt’altro che intoccabili a differenza di Bentancur e Matuidi, ci sono poi tante altre piste che portano a giocatori meno fisici e più di classe. Su tutti, il pallino di Maurizio Sarri: Jorginho. L’agente ha parlato di prove di rinnovo con il Chelsea, di offerte ricevute da grandi club ma non dalla Juve. In realtà, i bianconeri lo riporterebbero volentieri in Italia nella stagione, la prossima, che culminerà con l’Europeo rinviato per il Covid-19. Oltre all’ex Napoli, la Juve vorrebbe portare a Torino, da Londra, anche Willian ed Emerson: l’idea è quella di mettere in piedi una trattativa fatta di scambi, inserendo nell’affare Alex Sandro e Bernardeschi.