Jannik Sinner è costretto ad affrontare un nuovo capitolo nel caso doping che lo vede coinvolto. Dopo l’assoluzione da parte dell’Itia, il ricorso presentato dalla Wada presso il Tas di Losanna tiene in sospeso il campione italiano. Una decisione, quella dell’agenzia antidoping, che rischia di avere ripercussioni pesanti sulla carriera del numero uno al mondo.
Il 2024 di Jannik #Sinner:
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) November 24, 2024
– Australian Open
– Us Open
– Finals
– Coppa Davis
– 9 titoli complessivi
– 73 vittorie su 79 partite
– Almeno un set vinto in tutte le partite
– Incontrastato numero 1 al mondo
Fe-no-me-no 🇮🇹 pic.twitter.com/9vGfX6CxOh
Il Tas dovrà effettuare un riesame totale della vicenda, legata alla presenza di una infinitesimale quantità di Clostebol nel sangue del campione italiano. Sinner, che si è sempre professato del tutto innocente, sarà chiamato a dimostrare ancora una volta la propria estraneità ai fatti.
Il procedimento, complesso e articolato, prevede la formazione del collegio arbitrale, l’istruttoria e le audizioni, fino al deposito finale della sentenza. I tempi non saranno brevi: il verdetto potrebbe arrivare solo tra gennaio e marzo 2025, ben oltre la data d’inizio degli Australian Open.
Jannik Sinner, il rischio di una lunga squalifica
Questa incertezza non è facile da gestire per il giovane campione, che ha ammesso di sentire il peso della situazione. Se il Tas accogliesse il ricorso della Wada, Sinner potrebbe essere squalificato per un periodo compreso tra 12 e 24 mesi.
Magra consolazione, la sanzione non inciderebbe sui risultati ottenuti dal nostro tennista negli ultimi mesi, lasciando inalterati i trofei e i punti conquistati. In caso di condanna, rimarrebbe una piccola possibilità di appello al Tribunale Federale Svizzero, ma le probabilità di successo sarebbero molto basse. In attesa della decisione, Sinner si prepara a difendersi con determinazione, consapevole che dalla sentenza del Tas dipenderà il futuro della sua carriera.
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