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Italia-Belgio 2-2, il rosso a Pellegrini condanna gli Azzurri al pareggio

Italia-Belgio 2-2, gli Azzurri pareggiano con i Diavoli Rossi giocando in dieci uomini per oltre 50 minuti dopo l’espulsione di Lorenzo Pellegrini al 38′ dopo un brutto fallo su Theate. Eppure la partita era cominciata come meglio non si poteva immaginare, con l’Italia in vantaggio dopo un solo minuto di gioco: combinazione tra Tonali e Dimarco a sinistra con l’esterno dell’Inter che mette un traversone rasoterrra tagliatissimo che manda in porta dall’altra parte l’accorrente Cambiaso.

Il Belgio abbozza un tentativo di reazione che però non porta a nulla di significativo. E’ invece l’Italia che alla prima occasione affonda di nuovo. E’ di nuovo Dimarco protagonista con un bellissimo cambio di gioco ancora una volta per Cambiaso che va al tiro di sinistro: sulla corta respinta del portiere belga Casteels si fionda Retegui che insacca di sinistro, 2-0.

I Diavoli Rossi non riescono a reagire, anche se si affacciano più spesso in avanti. Al 38′ l’episodio chiave: brutta palla di Bastoni a Pellegrini sulla trequarti azzurra intercettata da Theate e fallo del romanista prima sanzionato col giallo e poi dopo l’intervento del Var con il rosso. Italia in dieci. Sulla punizione, schema del Belgio: batte Tielemans, rifinisce Trossard e la palla arriva fuori area a De Cuyper che trafigge Donnarumma. 2-1.

Nel secondo tempo l’Italia in 10 inevitabilmente soffre e non si affaccia quasi mai nella trequarti belga. Al 62′ arriva il pareggio dei Diavoli Rossi, ancora su una palla inattiva: la zampata vincente è di Trossard su spizzata di testa di Faes dopo un angolo. Gli ultimi 30 minuti di gara sono di sofferenza pura, tra scalate, rincorse e contrasti. Retegui ha fatto un gran lavoro per tenere alta la squadra mentre due occasioni sono arrivate sui piedi di Frattesi, con mira purtroppo da rivedere.

Gli azzurri fino all’espulsione di Pellegrini sono stati superiori in tutto. Il Belgio ha iniziato il match con un atteggiamento tutt’altro che indiavolato: i ragazzi di Spalletti hanno attaccato meglio, hanno aggredito meglio gli avversari e hanno sfruttato la maggiore densità in mezzo al campo per poi fare la differenza con i quinti di centrocampo.

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