Il prossimo 3 giugno saranno tre anni che Il più Grande ci ha lasciato. Muhammad Ali, o Cassius Marcellus Clay Jr. da Louisville, non c’è più da allora. Da quando complicazioni respiratorie, aggravate dal morbo di Parkinson che gli era stato diagnosticato nel 1984, ne hanno causato la fine. Ma le leggende non muoiono mai, si sa. E a dimostrarlo arriva una incredibile mostra a lui dedicata, che dal 22 marzo al 15 giugno sarà ospitata al PAN di Napoli.
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Il Re del Mondo in 100 foto
86 giorni per vedere e rivedere le immagini più rappresentative raccolte dagli grandi archivi fotografici internazionali (quali New York Post Archives, Sygma Photo Archives, The Life Images Collection) che colgono Ali in situazioni e momenti fondamentali della sua vita non solo sportiva. E per ricordare un personaggio che è entrato nella storia non solo per i suoi meriti sportivi, ma soprattutto per il coraggio che ha caratterizzato la sua intera esistenza e le sue scelte.
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I titoli mondiali, la lotta per i diritti civili dei neri americani, l’accusa di renitenza alla leva e il successivo arresto, la sospensione di quattro anni e la conversione all’Islam: tutto questo è Ali. E le immagini di Muhammad Ali. 100 fotografie immortalano la carriera e la vita del “Re del Mondo” curata da Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi sono qui a testimoniarlo, portandoci costantemente sul ring e nel suo privato.
Muhammad Ali. 100 fotografie di Michael Gaffney
Promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, organizzata da ViDi – Visit Different, la rassegna spazia nelle sale del Palazzo Arti Napoli di via dei Mille ripercorrendo le tappe più importanti e le indimenticate imprese pugilistiche. Gli incontri con Sonny Liston, George Foreman e Leon Spinks, che lo portarono a conquistare tre titoli dei pesi massimi (unico nella storia), e l’infinita sfida contro Joe Frazier ci accolgono all’inizio del percorso espositivo, suddiviso in sezioni tematiche.
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A osservarlo, e raccontarlo, l’obiettivo della macchina fotografica di Michael Gaffney, suo amico e fedele compagno di viaggio, capace di restituirci l’uomo più intimo e vero dietro l’icona. “Una figura molto importante e non confinabile nella disciplina sportiva in cui eccelse – chiosava Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, nel presentare l’evento. – Le sue scelte gli costarono molto. E professò con coerenza i valori che dichiarò di seguire… Capire più a fondo la storia complessa di un personaggio ancora amato in tempi di razzismo e di violenza in nome della religione, è essenziale. Chi lo farà , saprà che uomo è stato Muhammad Ali”.
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Un ring, una vita
Ma la cronologia dei suoi 61 combattimenti da professionista – tra il 1960 e il 1981, dopo la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960, quando ancora portava il nome Cassius Clay – è solo una parte della mostra. Che si concentra sui “doni” lasciati da Ali a ciascuno di noi e ai quali sono dedicate le singole sale successive: i doni agli appassionati di boxe, al linguaggio, alla dignità umana, ai compagni di viaggio, ai bambini, al coraggio, alla memoria.
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E prima della chiusura – affidata a una serie di immagini intense ed emozionanti di lui da solo – nella quale veniamo invitati a una riflessione sulla forza, sulla fatica e sull’etica dell’esistenza, la sorpresa più grande. Una sala interamente riadattata a palestra di pugilato, con un ring al centro, ospita la proiezione di un video con gli spezzoni dei combattimenti più celebri. Mentre intorno una serie di rare fotografie scattate durante le sedute di allenamento, abbinate a poster originali e programmi di quelle memorabili riunioni pugilistiche, continuano a ricordarci un un esempio tanto generoso quanto ancora incredibilmente moderno.
Informazioni utili:
Sede: Pan | Palazzo delle Arti Napoli, Via dei Mille 60
Quando: 22 marzo – 16 giugno 2019
Orari: da lunedì a domenica, dalle 9.30 alle 19.30 (martedì chiuso)
Biglietti: Intero: €10,00; ridotto: 8,00; scuole, €5,00
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