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I gioielli dei calciatori, quando l’eccesso fa campione

I gioielli dei calciatori, quando l’eccesso fa campione

I gioielli dei calciatori della serie A e non solo sono uno status quo. Con i loro carati rappresentano il raggiungimento di un obiettivo: la fama, il potere del talento e quello economico.

Sempre più campioni e giocatori vivono il campo e l’allenamento ma anche la scena pubblica, come se fossero dei faraoni. Orologi, orecchini gioiello, catenine e bracciali. Mentre altri sport sono decisamente più sobri in quanto a dresscode fuori dal campo e dentro al campo, come il tennis dove ci si arrabbia anche per una tutina troppo aderente, la serie A letteralmente brilla quando il regolamento non impone restrizioni.

Quali sono i giocatori più affezionati e amanti della gioielleria di lusso e degli accessori costosi? Vediamoli insieme.

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Gioielli dei calciatori: i ‘bottoni’ di Mauro Icardi e la rivoluzione di Baggio

In campo durante le partite non glieli vediamo perché le regole li limitano. Ma basta un evento pubblico, una foto di rito, forse anche un allenamento, perché spuntino rapidamente. Sono gli orecchini gioiello del capitano dell’Inter, due ‘bottoni’ luminosi che il calciatore porta sempre ai due lobi dell’orecchio e che a volte vengono sostituiti con dei cerchietti sempre arricchiti di diamantini o pietre luminose. L’attaccante tuttavia non è solo generoso con se stesso ma anche con gli altri. Ai compagni di squadra qualche tempo fa ha regalato un rolex ciascuno per ringraziarli del loro supporto e del loro lavoro. Non male.

Anche Cristiano Ronaldo è un fan del doppio orecchino e spesso vediamo che lo indossa di fronte a giornalisti o in alcuni scatti sul suo profilo Instagram con il vero vezzo del campione che può permettersi qualche eccesso in più. Questa è la modernità e la moda di uno sport dove il corpo e la potenza fisica è un tempio e i gioielli un modo come un altro per venerarli.

Certo è che per questi grandi campioni moderni la strada è tutta in discesa in quanto a rottura delle convenzioni. Ormai capigliatura eccessive o accessori glamour sono la regola ma cosa succedeva quando il calcio era un po’ meno abituato a queste consuetudini? Lo sa bene il mito Maradona, quando i suoi lobi forati diventarono di tendenza o Roberto Baggio, uno dei primi grandi bomber italiani a scendere in campo con codino e orecchino. E poi Cassano, Adriano e la circolare UEFA per dire basta a i troppi ninnoli. Però ormai la frittata è fatta. Quando Cassano qualche anno perde uno dei suoi orecchini preziosi la notizia finisce sui quotidiani e oggi ‘orecchini Cristiano Ronaldo’ è una chiave di ricerca attiva nell’e-commerce per averli simili ai suoi ma a tutt’altro prezzo.

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