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I benefici del Retrorunning, crescono gli appassionati della marcia indietro

Se avete partecipato alla 43a Maratona del Lamone di certo non vi saranno sfuggiti dei ‘pazzi’ che correvano a marcia indietro… Non pochi, e tanto meno pazzi, visto che il Retrorunning è da anni molto diffuso. E non solo in Giappone, dove sono le sue origini. Lo confermano il numero sempre maggiore di appassionati che – anche in Italia – partecipano a Campionati Nazionali e Mondiali. Negli ultimi, vinti dal tedesco Markus Jurgens, gli azzurri hanno ben figurato, ma quella della corsa al contrario è una pratica che nasconde molti benefici anche per neofiti e non professionisti.

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Il Retrorunning in Italia

Alcune fonti fanno risalire la prima apparizione in Italia di questa attività al lontano 1992, quando la prima edizione del Gambero d’Oro di Poviglio ne ospitò una gara. Ma ormai anche il nostro paese è diventato uno dei principali bacini del cosiddetto BackWard Running, anche se inevitabilmente alle spalle di nazioni come la Germania o gli Stati Uniti. E in attesa che vada a buon fine la campagna che la vorrebbe disciplina olimpica, nel 2018 proprio a Bologna si è svolta la sesta edizione dei succitati Mondiali di categoria.

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Tornati nel nostro Paese dopo che la prima edizione si disputò proprio a Pietrasanta nel 2008. Le successive – ogni due anni – videro poi i retrorunner concentrarsi nell’austriaca Kapfenberg nel 2010, la spagnola Lleida nel 2012, Saint-Vincent in Val d’Aosta nel 2014 ed Essen in Germania nel 2016. In attesa del 2020, i nostri connazionali faranno bene a non perdere l’importante appuntamento con il Campionato Italiano su Strada di Albignasego, in provincia di Padova, il prossimo 26 maggio. Dopo che l’ultimo Campionato Italiano sul Pavè è stato dominato dal 34enne Vigile del Fuoco Alberto Venturelli, in quel di Padova.

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Quanti benefici a marcia indietro

Molto indicato nel recupero da un infortunio, soprattutto se a ginocchia (meno sollecitate e costrette a un angolo di movimento inferiore), tendine d’Achille, polpaccio e anca, questo tipo di corsa comporta un maggior dispendio di calorie. Inoltre fa sì che migliorino sia l’equilibrio sia la mobilità articolare degli arti inferiori, per quanto più complicato trovare la giusta coordinazione. Efficienza cardiovascolare e resistenza ne discendono. Come anche la postura generale (più eretta del normale), che andrà a influire positivamente sulla posizione del tronco, il centro di gravità (più alto), la mobilità di spalle e anche e la pronazione a carico del piede.

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Certo, fondamentale sarà comunque la gradualità nell’approccio. Considerati anche i rischi che comporta una caduta all’indietro. Schiena dritta e balzelli brevi, rasenti al terreno, compiuti usando molto la punta dei piedi e aiutandosi con le braccia per avere maggior impulso. Ovviamente iniziando con tratti brevi, che aiutino voi a capire come sbirciare la strada senza perdere in assetto e il vostro corpo ad abituarsi al nuovo stile. E mi raccomando, niente discese!

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