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Calce viva per il traditore: così gli Ultras nerazzurri volevano far sparire Beretta

Una storia da brividi

In queste ultime ore sono emersi inquietanti particolari sugli affari dei capi delle tifoserie di Inter e Milan, dopo l’arresto di 19 ultras nella giornata di ieri 30 Settembre 2024. Il Fatto Quotidiano ha svelato i motivi che il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio avrebbero portato il capo ultras dell’Inter, Andrea Beretta, a colpire a morte con 21 coltellate Antonio Bellocco, rampollo di una famiglia legata alla ‘ndrangheta. L’omicidio sembrerebbe essere stato pensato come arma di difesa, si legge sul Fatto Quotidiano, perché Beretta era venuto a sapere che lo stesso Bellocco pianificava di eliminarlo. Il motivo di questa faida? La gestione degli introiti derivanti dal merchandising del tifo, che secondo alcuni non venivano equamente suddivisi. (Continua a leggere dopo le foto)

In un primo momento il piano prevede di attirare Beretta in una cascina con un trappola per poi sparargli alle spalle. Questa idea, per motivi ancora sconosciuti, viene abbandonata e così viene scelta un’altra strada. A questo punto, come riporta il Fatto Quotidiano, si era deciso di portare Beretta fuori a cena, di stordirlo con una sostanze e poi di sparargli. Il corpo, infine, sarebbe stato fatto sparire dentro la calce viva, acquistata in un centro commerciale. Dieci giorni prima che il piano venga messo in atto però qualcuno ha avvisato Beretta, il quale si è armato di coltello e pistola, fino al triste epilogo del 4 Settembre. Ora Beretta si trova in isolamento nel carcere di Opera, mentre le indagini continuano a cercare di chiarire il ruolo di chi lo avvisò del complotto. Secondo il Fatto Quotidiano, questa persona è già sotto il mirino della cosca di Rosarno, a cui Bellocco era legato, anche se ha negato ogni coinvolgimento.

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