La città, ma anche i luoghi del riposo come mare e campagna, hanno da qualche anno un nuovo elemento nel loro skyline. Si tratta di un mezzo di spostamento che unisce la passione per il cibo al movimento, l’utile al dilettevole, un trasporto tradizionale come la bici e una cultura nuova come quella dello street food. Nel 2018, secondo il Sole24ore, sono 3 mila (in lieve crescita rispetto ai due anni precedenti), le attività di ristorazione ambulante. Una scelta di distribuzione che, tra due ruote e motori, coinvolge anche i grandi brand.
La food bike, ma la trovate indicata anche come food truck, è generalmente parte di questo settore. Si tratta di una bici cargo alla quale viene associato un elemento capace di ospitare il cibo da vendere. Di solito questa integrazione è un frigo; oppure altri tipi di contenitori o attrezzatura necessari per mantenere gli alimenti alla temperatura giusta per la conservazione. Per questo rappresenta una variante del commercio ambulante che si poggia su un mezzo noto e che consente di spostarsi di località in località senza avere problemi di parcheggio o di risorse spese in carburante. E quindi, per tutte queste caratteristiche, è una maniera di fare movimento che coniuga spirito imprenditoriale a passione per una mobilità sostenibile e verde.
Ma chi volesse cominciare a pensare ad un’attività in cargo, quali aspetti deve tenere presente?
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Food bike: da dove cominciare per reinventarsi imprenditori su due ruote
Innanzitutto partiamo dal prezzo di costo di una bici cargo. Ovviamente esistono diverse opzioni sul mercato ma diciamo che il prezzo di partenza si aggira tra i 1000 e i 3000 euro. I prezzi scendono se si trova una soluzione usata. Mentre salgono proprio in virtù del trasporto e della vendita di beni alimentari che hanno bisogno di una cura in più per non deteriorarsi. Una vendita di vinile insomma, potrebbe essere meno costosa di una gelateria trasportabile.
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L’altro step da seguire è quello di ottenere la licenza dopo aver fatto richiesta al comune di riferimento e di pensare al tipo di business. Per esempio, se il peso dell’attività su due ruote comincia a farsi pesante, si può pensare di optare per un modello di bici elettrica. Di recente proprio Peugeot e il suo DESIGN LAB hanno lanciato sul mercato una food bike con pedalata assistita, pensata proprio per facilitare il movimento e il commercio. La bici-bistrot è pensata per i consumatori di ostriche ed è integrata con un frigo e con una spianata per servire i molluschi prelibati ovunque si fermino le due ruote. Ma in giro esistono soluzioni adatte alla vendita di gelato, di panini, di focacce, o altro. Basta che il cibo sia facile da consumare su due piedi perché lo street food è una soluzione che va veloce, ricordiamocelo.