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EuroBasket 2025, Pozzecco carica la sua Italia: “Ci divertiremo”, e su Di Vincenzo…

Che Gianmarco Pozzecco non sia un allenatore come gli altri, lo sappiamo da tempo. Ma ogni volta riesce a ricordarcelo con una naturalezza disarmante. Alla giornata “Il Foglio a San Siro 2025”, il commissario tecnico dell’Italbasket ha parlato con SportMediaset, spaziando tra sogni tricolori, cori per l’Inter, amore per il basket e, ovviamente, quella cosa seria e bellissima che si chiama EuroBasket 2025.

Se qualcuno si chiede se l’Italia possa divertirsi nonostante le difficoltà europee dei club, la risposta del Poz è chiara: “Ci divertiremo. E tanto”. Non si vince per caso. E nemmeno solo con il talento. Pozzecco lo sa e lo dice: “Non è che col gruppo si vince automaticamente, ma per vincere è indispensabile creare un’atmosfera speciale nello spogliatoio. E questi ragazzi, negli ultimi anni, l’hanno creata”.

Serietà, unità, voglia di restare insieme anche fuori dal campo: sono questi gli ingredienti su cui sta scommettendo il Ct. A fine agosto, il primo banco di prova sarà Cipro, dove inizierà il cammino nel girone. Poi, si spera, la fase finale in Lettonia. Ma guai a pensare che sarà una passeggiata. “L’Europeo è complicato. Il livello è altissimo, tutte le squadre sono preparate. Non esistono più le cenerentole: ogni partita è una guerra. Ma noi siamo pronti”.

C’è poi l’altra partita, quella burocratica, che si gioca lontano dal parquet. Quella legata alla possibile convocazione di Donte DiVincenzo, la guardia dei Timberwolves con sangue italiano e mani da artista. Un’aggiunta che cambierebbe tutto, o quasi. “Siamo andati io e Gigi (Datome) a incontrarlo: ragazzo fantastico, disponibilissimo. Ma il passaporto ancora non c’è. E come per Banchero, non dipende da noi”.

Pozzecco, fra speranze e certezze

Pozzecco non si nasconde. Né quando si tratta di riconoscere i meriti della Federazione, né quando rivendica l’onestà del progetto: “Abbiamo fatto tutto quello che si poteva. Ora tocca ad altri decidere. Ma noi ci crediamo”. Qualcuno lo vorrebbe di nuovo su una panchina di club. Qualcuno ci spera, altri temono che possa togliere energie alla Nazionale. Ma lui taglia corto, con la solita sincerità.

“Fino all’Europeo farò solo la Nazionale. E non sono preoccupato per il futuro. La mia unica preoccupazione è che chi vivrà con me questa avventura ne esca gratificato. Voglio rendere felici il mio Presidente, i miei ragazzi, i tifosi”. E poi una frase che è uno stile di vita: “Non perdete tempo a convincere chi non vi vuole bene. Fate in modo che chi vi vuole bene continui a farlo, ancora di più”.

Pozzecco è questo. Un poeta del basket, un generatore di entusiasmo, un traghettatore emotivo capace di trasformare una squadra in una famiglia. E noi, da appassionati, non possiamo che sperare che questo viaggio porti lontano. Magari verso un’estate di canestri, sudore, abbracci e sogni da realizzare. L’Italbasket ne ha tanto bisogno.

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