Ergin Ataman, allenatore del Panathinaikos Atene, ha fatto parlare di sé ancora una volta, non solo per aver inflitto un pesante 103-74 all’Olimpia Milano, ma anche per alcune dichiarazioni inedite e sorprendenti. Nel corso di un’intervista al podcast Skweek, il tecnico turco ha svelato il suo desiderio di inserire il figlio Sarp, appena 15enne, nello staff tecnico del Panathinaikos a partire dalla prossima stagione.
“Penso che abbia il potenziale per fare meglio di me e diventare il coach europeo più giovane nella storia della NBA“, ha dichiarato Ataman con il solito tono provocatorio. “Non conosco bene il regolamento greco, non so quale sia l’età minima per lavorare. Ma cercheremo di trovargli un ruolo ufficiale. Certo, la scuola resta la priorità, ma credo possa già iniziare come assistente part-time”.
Una carriera costruita a fianco del padre
Sarp Ataman è cresciuto a stretto contatto con il mondo del basket, seguendo il padre durante allenamenti e partite. La sua passione per lo sport e il suo legame con la figura paterna emergono anche in modo scherzoso: “Tutti i trofei di mio padre sono nella mia cameretta. Prima che nascessi, non aveva mai vinto nulla”. Ataman, noto per il suo carattere istrionico, ha anticipato le inevitabili critiche verso un progetto così audace. “La gente mi dice che è troppo giovane per iniziare ad allenare. Ma perché? Ci sono ragazzi che a 13-14 anni frequentano l’università. Sono dei geni. Forse lui è un genio del basket”.
Il coach turco, che ha già scritto pagine importanti nella pallacanestro europea, crede fermamente nel talento del figlio, ipotizzando per lui una carriera senza precedenti. “Se ha il potenziale? Assolutamente sì. Penso che possa diventare l’allenatore europeo più giovane di sempre a sbarcare in NBA”.
L’eventuale ingresso di Sarp nello staff tecnico del Panathinaikos potrebbe aprire un dibattito nel mondo del basket, non solo per le implicazioni regolamentari, ma anche per il messaggio innovativo che porterebbe con sé. Per ora, Ataman sembra intenzionato a seguire questa strada, convinto che ogni innovazione passi attraverso una buona dose di coraggio e una visione fuori dagli schemi.
Il basket europeo sarà pronto per accogliere una nuova generazione di allenatori? Solo il tempo potrà dirlo, ma Ataman è deciso a scrivere un’altra pagina del suo personale libro di imprese.
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