Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina cresciuto nella Roma, ha fatto ritorno tra i suoi compagni di squadra al Viola Park dopo aver lasciato l’ospedale di Careggi. Il classe 2002, operato nei giorni scorsi per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, ha visitato il centro sportivo sabato pomeriggio, accompagnato dal compagno e amico Danilo Cataldi. L’accoglienza è stata calorosa: applausi, abbracci e tanti sorrisi da parte di giocatori e staff, felici di riabbracciare il giovane calciatore.
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Il percorso di recupero e il futuro
Bove, al momento, non potrà tornare in campo. Secondo i medici, il defibrillatore sottocutaneo lo terrà lontano dall’attività agonistica per almeno cinque mesi. Solo dopo un’attenta serie di esami si potrà fare chiarezza sul futuro professionistico, in Italia, del centrocampista. Solo in caso di rimozione del dispositivo potrebbe infatti tornare a giocare da tesserato Figc.
Nonostante lo stop, la Fiorentina ha deciso di rispettare in pieno gli accordi contrattuali con Bove, che resterà tesserato fino al 30 giugno 2025 con lo stesso ingaggio concordato al momento del trasferimento dalla Roma. Se i controlli daranno esito positivo, il giocatore potrebbe riprendere la carriera altrove anche il defibrillatore sottocutaneo, con un trasferimento all’estero nella stagione 2025-2026.
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La forza del gruppo
La visita al Viola Park è stata un momento significativo per Bove, che ha ritrovato l’affetto della squadra e dello staff tecnico in un momento delicato della sua carriera. Un segnale importante per il giocatore, che si trova ad affrontare un percorso di recupero lungo e complesso, ma che può contare sul sostegno della Fiorentina e dei suoi compagni di squadra.
Un episodio che sottolinea non solo la professionalità del club viola, ma anche l’umanità del calcio, che in situazioni come queste supera i confini del campo da gioco.
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