“L’addio al calcio di Francesco Totti è stato drammatico perché lui si sentiva ancora un giocatore valido e, dopo 25 anni sui campi, non riusciva a immaginare una vita senza il pallone. Ma credo che lo capirà, come ho fatto io”. Gabriel Omar Batistuta, ex bandiera della Fiorentina e attaccante della Roma campione d’Italia, ospite alla festa del cinema di Roma per presentare il documentario su di lui ‘El numero nueve’ di Pablo Benedetti.
“Io sono stato fortunato – ha spiegato il Re Leone – perché, paradossalmente, il mio problema alle caviglie mi ha costretto a smettere e, dopo sei mesi, se pensavo al pallone mi veniva da piangere. Francesco invece non voleva lasciare e ha sofferto molto. Deve capire cosa fare, deve capire che c’è una vita fuori dal calcio. Ho deciso di lasciare questo mondo e di dedicarmi in Argentina alla campagna – ha raccontato -. Ho cercato di prendere un brevetto da pilota. Insomma: cose semplici. Poi ci sono i miei figli, sono adolescenti ed è questo il momento di godermeli e dedicarmi a loro”.