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Che cos’è il bonus falli nel basket?

olimpia milano

Nel basket, uno degli aspetti più discussi e spesso fraintesi è il bonus falli, una regola chiave che può cambiare radicalmente l’andamento di una partita. Capire come funziona è fondamentale non solo per gli appassionati, ma anche per chi vuole leggere meglio le dinamiche di gioco e le scelte tattiche degli allenatori. Il bonus falli, infatti, entra in gioco quando una squadra commette un certo numero di infrazioni in un singolo quarto, trasformando ogni fallo successivo in tiri liberi automatici per gli avversari. Si tratta di un meccanismo pensato per limitare l’eccessiva fisicità e favorire un gioco più fluido, ma che spesso diventa un’arma tattica: gestire il numero di falli, “spendere” l’infrazione giusta al momento giusto o evitare di mandare in lunetta i migliori tiratori sono dettagli che fanno la differenza. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio che cos’è il bonus falli, quando si attiva, come cambia tra FIBA, NBA e Serie A e perché la sua gestione è una delle sfide più delicate per ogni squadra. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Givova Scafati
(Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images)

Dopo quanti falli di squadra scatta il bonus?

Nel basket, il bonus falli di squadra scatta quando una squadra commette più di quattro falli in un singolo quarto di gioco. Dal quinto fallo in poi, ogni infrazione successiva comporta due tiri liberi a favore della squadra avversaria, anche se il fallo non avviene in situazione di tiro. Questo regolamento, valido sia in Serie A che nei campionati internazionali FIBA, serve a limitare l’eccessiva aggressività difensiva e a favorire un gioco più fluido. I falli personali e tecnici contano nel conteggio del bonus falli, mentre quelli offensivi non lo fanno. In caso di supplementari, il conteggio dei falli di squadra viene azzerato, e ogni extra-time segue le stesse regole di un quarto normale. Conoscere il funzionamento del bonus falli basket è fondamentale per capire le scelte tattiche delle squadre, che spesso cambiano difesa proprio per evitare di mandare gli avversari in lunetta.

Qual è la differenza tra falli personali e falli di squadra?

Nel basket, la differenza tra falli personali e falli di squadra è fondamentale per capire il funzionamento del bonus falli. I falli personali sono le infrazioni commesse individualmente da un giocatore — come contatti irregolari, blocchi in movimento o falli di sfondamento — e vengono conteggiati singolarmente: al raggiungimento del quinto, il giocatore è espulso dalla partita. I falli di squadra, invece, rappresentano la somma dei falli personali commessi da tutti i giocatori di una stessa squadra in un periodo di gioco (quarto o tempo). Quando una squadra raggiunge il limite di quattro falli di squadra, entra in bonus falli, e ogni ulteriore infrazione comporta automaticamente due tiri liberi per gli avversari, anche se il fallo non è commesso in fase di tiro. Capire come funziona il bonus falli nel basket è essenziale per gestire tatticamente le difese e non regalare punti facili agli avversari.

Come cambia la regola del bonus tra NBA, Eurolega e FIBA?

La regola del bonus falli di squadra varia in modo significativo tra NBA, Eurolega e competizioni FIBA, influenzando ritmo e gestione del gioco. Nella NBA, una squadra entra nel bonus falli dopo il quinto fallo di squadra per periodo (quarto), con due tiri liberi assegnati su ogni successivo fallo non offensivo; negli ultimi due minuti, bastano invece due falli per entrare nel bonus. In Eurolega e nei tornei FIBA, la soglia è più bassa: dopo il quarto fallo di squadra in un periodo, ogni infrazione successiva porta automaticamente due liberi. Inoltre, in FIBA e Eurolega i tempi sono divisi in quattro quarti da 10 minuti (contro i 12 dell’NBA), quindi il peso di ogni fallo è maggiore. Questa differenza tra NBA e FIBA nel bonus falli incide sullo stile: in America il gioco resta più fisico e dinamico, mentre in Europa i contatti vengono penalizzati prima, favorendo difese più tattiche e gestite.

Cosa succede quando una squadra entra in bonus?

Quando una squadra entra in bonus, significa che ha commesso un certo numero di falli di squadra in un quarto (di solito 4 nei campionati FIBA, come la Serie A). Dal quinto fallo in poi, ogni infrazione successiva — anche se non in situazione di tiro — comporta due tiri liberi per l’avversario. L’obiettivo di questa regola è penalizzare le difese troppo aggressive e favorire un gioco più fluido. Il conteggio dei falli si azzera all’inizio di ogni quarto, ma i falli personali restano validi per il singolo giocatore. Entrare in bonus cambia anche la strategia: le squadre in attacco diventano più propense a penetrare per subire falli, mentre quelle in difesa devono essere più prudenti per evitare liberi facili. È quindi un momento chiave di ogni partita, in cui disciplina e gestione del ritmo diventano decisive.

Quanti tiri liberi vengono concessi nel caso di bonus falli?

Nel basket, quando una squadra raggiunge il bonus falli di squadra, cioè commette cinque falli in un periodo (quattro nella NBA), ogni successivo fallo difensivo non offensivo comporta automaticamente l’assegnazione di due tiri liberi alla squadra avversaria, indipendentemente dal tipo di infrazione. Questo vale anche se il fallo non è commesso durante un’azione di tiro. Se invece il fallo avviene mentre il giocatore sta tirando, il numero di liberi resta legato alla situazione di gioco: due tiri se l’azione era da due punti, tre tiri se era da tre, e uno solo in caso di canestro realizzato con fallo (il cosiddetto “gioco da tre punti”). Il bonus serve a limitare l’eccessiva fisicità e incoraggiare un gioco più tecnico, premiando chi subisce falli ripetuti. Le regole possono variare leggermente tra FIBA, Eurolega e NBA, ma il principio è lo stesso: una volta in bonus, ogni fallo difensivo manda l’avversario in lunetta.

Cosa significa “spendere un fallo tattico” prima del bonus?

“Spendere un fallo tattico” prima del bonus significa commettere intenzionalmente un fallo quando la propria squadra non ha ancora raggiunto il limite di falli di squadra (quattro per quarto in Serie A). In questa situazione, il fallo non comporta tiri liberi per gli avversari, ma solo una rimessa laterale, quindi può essere usato in modo strategico per interrompere un’azione pericolosa o rallentare il ritmo della squadra avversaria. È una mossa tipica soprattutto in difesa, utile per fermare un contropiede o spezzare la fluidità dell’attacco rivale senza subire danni diretti. Tuttavia, va gestita con intelligenza: una volta esaurito il bonus, ogni ulteriore fallo porta automaticamente ai tiri liberi.

Come il bonus falli influenza la strategia di una partita?

Il bonus falli condiziona fortemente la strategia di una partita di basket perché trasforma anche un contatto difensivo secondario in due tiri liberi (per leggi FIBA, a partire dal quinto fallo di squadra nel quarto). Ciò significa che una squadra che raggiunge presto il bonus sarà più avara nell’aggressività difensiva: non può più concedersi falli leggeri alla periferia o nei blocchi senza correre rischi. In pratica, l’allenatore può modificare il piano partenza: ad esempio, nelle fasi iniziali di un quarto può far girare di più i cambi per evitare che i titolari accumulino falli e gestire la difesa fino al bonus. Allo stesso tempo, la squadra in attacco cercherà di attaccare con più frequenza il ferro o provocare contatti, perché sa che l’avversario è in bonus e ogni fallo può trasformarsi in punti facili. È un vantaggio psicologico e tattico.

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