Nessuno è perfetto. Tutti abbiamo delle piccole imperfezioni che ci contraddistinguono. Ci sono persone che sanno accettarle e altre che, invece, le vivono come un disagio. Quando un difetto fisico causa insicurezza, al fine di recuperare il sorriso e l’autostima, è possibile correggerlo ricorrendo alla chirurgia estetica. Cosa succede però se il soggetto in questione è solito praticare sport, che sia a fini amatoriali o agonistici? La possibilità di avere l’aspetto dei sogni sfuma inesorabilmente? Assolutamente no. Al fine di sfatare falsi miti ci siamo rivolti a un professionista ovvero al Dott. Daniele Cervelli, esperto in chirurgia plastica estetica e ricostruttiva.
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Chirurgia estetica e sport, i falsi miti
“Chirurgia estetica e attività sportiva possono e devono essere considerati compatibili, a patto però che vengano osservate alcune semplici precauzioni. Fare sport significa quasi sempre ‘azione muscolare’: alcuni interventi di chirurgia estetica coinvolgono uno o più muscoli con conseguenti temporanee limitazioni nel loro utilizzo” – precisa l’esperto.
In cima alla lista dei desideri delle donne, infatti, figura la mastoplastica additiva ovvero un intervento che porta all’aumento del seno. In tali casi, come comportarsi? “Nessuno sport è vietato per la donna che inserisce protesi al seno, neanche se effettuato a livello agonistico” – sottolinea il Dott. Cervelli.
Ovviamente, al pari di ogni altro tipo di intervento, è bene essere responsabili e non avere fretta di rimettersi in moto. “E’ indispensabile aspettare almeno le classiche due settimane in cui si tengono i punti di sutura onde evitare la riapertura della ferita chirurgica. Passati i 15 giorni, si può gradualmente riprendere una blanda attività sportiva che non comporti però l’uso del muscolo pettorale. Infatti, prima di poterlo riutilizzare pienamente, è consigliabile aspettare fino ai tre mesi”.
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La fretta è nemica della salute
Cosa succede, invece, in caso di negligenza? “Non attenersi a queste indicazioni può comportare dolore di intensità spesso elevata fino a complicanze più serie quali strappi muscolari, ematomi (raccolte di sangue), sieromi (raccolte di siero), rotazione e spostamento dell’impianto mammario.”
Il Dott. Cervelli invita alla prudenza. “Attenzione perché l’insidia è dietro l’angolo: la rapida riduzione del dolore e della limitazione nei movimenti delle braccia che si hanno generalmente a pochi giorni dall’intervento, portano al comune errore di considerarsi ristabiliti e quindi alla ripresa delle normali attività quotidiane, tra cui anche l’attività sportiva”.
Come comportarsi dunque? “Bisogna diffidare dell’iniziale benessere e attenersi alle prescrizioni dello specialista, perché sport e chirurgia estetica devono rimanere ‘amici’” – conclude l’esperto. Se ci si sottopone dunque a un intervento di chirurgia estetica, al fine di ottenere risultati soddisfacenti e tutelare la propria salute bisogna armarsi di pazienza e di buonsenso: la fretta è nemica.
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