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Chi è Adama Traoré: velocità, tecnica e numeri dell’esterno spagnolo

Adama Traoré in campo

C’è stato un periodo in cui Adama Traorè era uno dei giocatori più chiacchierati in circolazione: nonostante non abbia mai militato in squadre di alto profilo (se si esclude la breve parentesi al Barcellona, di cui parleremo più avanti) è sempre stato uno dei quei talenti in grado di incuriosire per le sue peculiarità, sopratutto tra il 2020 e il 2022. L’aspetto che ha sempre sorpreso del gioco di Adama Traorè è senz’altro la combinazione di una velocità fuori dal comune e di una massa muscolare sviluppatissima, che lo hanno sempre reso molto difficile da prendere quando parte in progressione.

Ad un certo punto, però, di Adama Traorè si è praticamente smesso di parlare: per una breve frazione di calciomercato è stato anche accostato alla Serie A, ma alla fine è rimasto in Inghilterra, dove sta spendendo quasi tutta la sua carriera. Certo, a 29 anni un ritorno ad alti livelli non è impensabile, ma viene da chiedersi se quei due anni non siano stati il picco di un giocatore che ad un certo punto sembrava essere in grado di imporsi sul calcio europeo con estrema facilità.

Adama Traorè: cenni biografici e primi anni

Adama Traorè nasce il 25 maggio 1996 a Barcellona, in Spagna: figlio di immigrati maliani, sin da piccolo cresce nel quartiere di Sant Bartomeu a Badalona; si tratta di una zona multietnica alle porte di Barcellona, che lo influenzerà profondamente. Sin dall’età più giovane si distingue per un atletismo straordinario, molto superiore a quello dei coetanei: attira così l’attenzione del Barcellona, il celeberrimo club che a 8 anni lo accoglie nelle sue giovanili. Nel 2013 esordisce con il Barcellona B mentre due anni più tardi assaggia qualche minuto con la prima squadra: il club blaugrana, però, non lo ritiene imprescindibile, e il giovane Adama viene così acquistato dall’Aston Villa, approdando così in Premier League.

La consacrazione in Inghilterra

L’esperienza in Inghilterra, in realtà, non comincia molto bene: all’Aston Villa trova poco spazio e, in primavera, viene messo fuori rosa per problemi disciplinari. Passa perciò al Middlesbrough, dove le cose iniziano a prendere una piega migliore: è soprattutto nel secondo dei due anni in maglia Boro che trova le prime soddisfazioni, segnando 5 gol e servendo 10 assist nel Championship, la “serie B” inglese. La squadra non riesce a tornare in Premier, ma Adama impressiona abbastanza per essere chiamato dal Wolverhampton neopromosso.

Con i Wolves, Adama Traorè diventa finalmente il giocatore che prometteva di essere: è forte, veloce come pochi, migliora rapidamente in molti aspetti del gioco e inizia ad essere motivo di preoccupazione per le difese avversarie. Diventa noto anche per alcune usante particolari, come quella di cospargersi le braccia con olio per bambini per impedire ai difensori di aggrapparsi ai suoi imponenti bicipiti. Jurger Klopp, che in quel periodo allena il Liverpool e di giocatori ne ha visti diversi nella sua vita professionale, arriva a definirlo “immarcabile”. Ed effettivamente Adama sembra in grado di abbattere i muri con il suo mix anomalo di velocità di base e massa muscolare. A gennaio 2022 arriva la chiamata del Barcellona, il club che lo ha lanciato nel professionismo 8 anni prima: lo vuole per un prestito di 6 mesi, e per Adama sembra l’occasione di ritrovare il rispetto di una grande squadra e, chissà, imporsi finalmente a livello europeo. Traorè gioca 11 partite ma, ancora una volta, non impressiona abbastanza il club, che a giugno lo rimanda ai Wolves.

Il declino

È qui che la breve ma incredibile parabola di Adama Traorè inizia la sua curva discendente: l’annata del ritorno in Premier League non è esaltante e il Wolverhampton decide addirittura di non rinnovargli il contratto. Svincolato, Adama Traorè si accasa così al Fulham: sembra il posto ideale per rilanciarsi, ma anche qui trova pochissimo spazio e le cose procedono a rilento. Colleziona solo 17 presenze il primo anno, condite da 2 reti. La stagione corrente, però, sembra andare su binari migliori: al momento Adama ha giocato 27 partite, di cui la metà da titolare, segnando 2 reti e servendo 5 assist. Cifre non certo esaltanti, ma che forse possono essere l’inizio dell’inversione di un trend: difficile dire se Adama Traorè tornerà al livello che ha fatto intravedere solo 3 anni fa, quando sembrava in grado di travolgere anche le più arcigne difese della Premier League.

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