
Ci sono partite, in questo caso doppie considerando anche l’andata, che passano alla storia. E l’Inter, contro il Bayern, ha scritto una pagina splendente della sua. Dopo mille emozioni, ribaltamenti di fronte e di risultato, i nerazzurri con il 2-2 di San Siro eliminano i fortissimi tedeschi, motivati anche dal fatto che la finale di Champions si giocherà proprio a Monaco di Baviera.
Un'Inter gigante manda a casa il Bayern Monaco, una delle grandi favorite per la Champions. Prestazione meravigliosa dei nerazzurri, che invece di andare al tappeto dopo il gol di Kane reagiscono da grandissima squadra e segnano due gol, creando altre due palle in 10 minuti di… pic.twitter.com/hyhw3X40sh
— Daniele Mari (@marifcinter) April 16, 2025
Per una volta, partiamo da un giocatore: Lautaro Martinez, uscito stremato a 10 minuti dalla fine. Il capitano ha preso per mano la squadra, ha attaccato, difeso, costruito, ha costretto a falli continui i centrali di difesa della squadra tedesca. E quando Kane ha fatto tremare San Siro ci ha pensato lui, con una zampata di straordinario tempismo in piena area: un gatto.
Il primo tempo è stato brutto, anche per le condizioni ambientali: un vento fortissimo, che soffiava alle spalle dei tedeschi, cambiava le traiettorie del pallone rendendo difficile calcolare i tempi di intervento. Come se non bastasse, una pioggia sferzante è caduta incessantemente sul Meazza. All’inizio il Bayern è partito con un pressing asfissiante, che ha tolto il tempo di ripartenza ai nerazzurri.
Nonostante questo, le occasioni migliori del primo tempo sono capitate sui piedi di Di Marco e di Thuram, mentre la squadra di Kompany ha creato molte mischie senza riuscire mai ad avere un’occasione pulita, infrangendosi sempre contro la muraglia eretta dai ragazzi di Inzaghi. Si è andati al riposo sullo 0-0, e nessuno immaginava che il secondo tempo sarebbe stato un fuoco d’artificio inadatto ai deboli di cuore.

Paradossalmente, l’Inter parte meglio e ha un’occasione con Thuram, che subisce anche un contatto sospetto in area. Ma al 52′ un bel giropalla del Bayern finisce sui piedi di Kane sulla parte destra dell’area. Il centravanti inglese, che per una volta non si trova sul collo il fiato di un grande Acerbi, se la sposta sul destro, approfitta dello spazio concesso da Di Marco e fulmina Sommer con un diagonale da bomber di razza.
Il Meazza ammutolisce, la situazione è di perfetta parità. Ma dura poco. Perché sei minuti dopo il gol tedesco, un monumentale Lautaro approfitta di una palla vagante in area su un corner di Calhanoglu controllato male da Kimmich: zampata felina, velocissima, e palla nell’angolo basso alla destra del portiere. San Siro è una bolgia, ma non è finita qui.
Sì, perché tre minuti dopo Darmian entra in area e scarica un perfetto diagonale, Dier si butta in scivolata e riesce, nemmeno lui sa come, a cacciare la palla sopra la traversa. Sull’angolo perfetto battuto al solito dal Calha, Pavard vola in cielo, anticipa tutti e fulmina un incolpevole Urbig. Per l’Inter e per i suoi tifosi è una vera apoteosi, mentre il Bayern è attonito.
Inter, è impresa: secondo tempo vietato ai deboli di cuore
Ma, si sa, i tedeschi non si arrendono mai, e a quindici minuti dalla fine segnano il pareggio: su un lungo cross Dier, quasi dalla linea di fondo, inzucca la palla, probabilmente per metterla al centro. Ma il vento crea una traiettoria bizzarra che si insacca nell’angolo opposto dopo avere scavalcato Sommer.
Gli ultimi 20 minuti (recupero compreso) sono di assoluta sofferenza. La tensione sugli spalti è ai massimi, l’Inter è stanchissima: Inzaghi sostituisce Di Marco con Carlos Augusto, ottimo il suo ingresso, e Lautaro con un Taremi che entra molle mandando su tutte le furie gli interisti. Poi alza bandiera bianca anche Bastoni, afflitto dai crampi e sostituito da Bisseck.

Il Bayern schiaccia l’Inter nella sua area, davanti Taremi è impalpabile e Thuram è letteralmente sfinito, per cui la palla è quasi sempre nella metà campo nerazzurra. La linea Maginot dell’Inter tiene, con coraggio e con qualche affanno. A un minuto dalla fine una palla velenosa spiove in area, una testa nemica la gira da due passi verso la porta e Sommer si getta sulla sua destra e abbranca in presa. San Siro respira, lo spavento è stato grande.
Poi due corner senza risultato e finalmente il fischio finale: San Siro esplode in un urlo che contiene 96 minuti di tensione e sofferenza, la gente si abbraccia, salta, le bandiere nerazzurre sventolano nella pioggia. L’Inter ce l’ha fatta, il Bayern era fortissimo e lo ha dimostrato, ma i nerazzurri l’hanno vinta di garra e di volontà.
Su tutti Lautaro, capitano coraggioso che lotta come un leone e, se necessario, la butta dentro: un gol all’andata, uno al ritorno. E ora per i ragazzi di Inzaghi arriva il fortissimo Barcellona. Ma è già fantastico esserci per il Mister e i suoi: battere il Bayern è stata un’impresa e per stasera si fa festa, poi si vedrà.
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