
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il rapporto tra Thiago Motta e lo spogliatoio della Juventus sembra essere giunto a un punto di rottura, con vari episodi che hanno incrinato il legame tra l’allenatore e i suoi giocatori. La frattura, che si è consumata lentamente, trova radici in una serie di decisioni e comportamenti che hanno suscitato malcontento tra i bianconeri.
Marco #Tardelli a Tuttosport: “#Juventus senza dignità. Thiago #Motta non ha capito cos’è la #Juve, ma ormai è tardi per sistemare lo spogliatoio. I giocatori sono abbandonati a loro stessi. Bisogna ripartire l’anno prossimo da #Conte o #Gasperini. La società ha perso la bussola” pic.twitter.com/XHLFm0Tpj5
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 18, 2025
Ecco i nove principali episodi che hanno portato alla al gelo fra il tecnico e lo spogliatoio:
Lo sfogo di Vlahovic dalla Serbia
Tutto inizia a novembre, quando Dusan Vlahovic, durante una conferenza con la nazionale serba, accusa la gestione tattica di Motta, affermando di sentirsi meno gravato da compiti difensivi quando gioca con la sua selezione. Il ritorno a Torino segna il primo confronto diretto tra i due, con il tecnico che chiede chiarimenti ma non sembra trovare alternative per il suo centravanti. La situazione si complica ulteriormente a gennaio, quando Motta lo riprende in pubblico durante la Supercoppa d’Arabia Saudita, per poi lasciarlo spesso fuori squadra.
La gestione della fascia di capitano
Una delle scelte più discusse di Motta è stata quella di togliere la fascia di capitano a Danilo, affidandola inizialmente a Federico Gatti, per poi farla passare ad altri sei giocatori. Questo continuo cambio ha creato malcontento, fino alla ricerca di una stabilità con Manuel Locatelli. Le decisioni, che inizialmente volevanodare maggiore motivazione, hanno finito per destabilizzare lo spogliatoio.
L’esclusione di Cambiaso
L’infortunio di Andrea Cambiaso alla caviglia aveva suscitato inizialmente preoccupazioni minime, ma la gestione dell’infortunio e il successivo impiego del terzino hanno generato malumori. Motta non ha esitato a fare delle scelte dure, escludendo il giocatore dalla formazione titolare in momenti importanti, come nel match contro il Manchester City in Champions League. Fino alla clamorosa esclusione di Firenze. (continua dopo la foto)

Douglas Luiz e l’inizio del malcontento
Nonostante un investimento da 50 milioni di euro per Douglas Luiz, l’ex Aston Villa non è riuscito a conquistare la fiducia di Motta, finendo spesso in panchina. Le sue prestazioni non sono state apprezzate e il tecnico ha cercato di spronarlo anche in modo severo, senza riuscire a risolvere i contrasti.
La rottura con Danilo
Un altro episodio significativo è stato il trattamento riservato a Danilo, che dopo essere rientrato dalla Coppa America, è scivolato nelle gerarchie di Motta, diventando progressivamente un panchinaro fisso. Nonostante ciò, Danilo ha continuato a mantenere una leadership silenziosa nello spogliatoio, cercando di mediare tra i compagni e l’allenatore. Sino a che ha scelto di andarsene.
La situazione di Nicolò Fagioli
Fagioli sembrava uno dei giocatori più promettenti sotto la gestione di Motta, ma alla fine la sua esperienza alla Juventus si è deteriorata rapidamente. Dopo una brillante performance contro il Lipsia, ha visto il suo minutaggio diminuire drasticamente, fino a essere ceduto alla Fiorentina nell’ultimo giorno di mercato.

Gli esperimenti di formazione
Motta ha frequentemente cambiato la formazione e il ruolo dei suoi giocatori, con ben 39 modifiche su 42 partite. Un esempio di questo approccio è il caso di Koopmeiners, che ha iniziato come trequartista, è stato spostato in mediana e poi in attacco, senza mai trovare una stabilità tattica.
La gestione di Mattia Perin
In estate, Perin aveva scelto di restare alla Juventus grazie alla promessa di Motta di alternarsi come titolare con Di Gregorio. Nonostante questo, dopo un inizio positivo, il portiere ex Genoa è stato messo in panchina in favore di Di Gregorio, scatenando il malcontento nello spogliatoio.
Il caso Yildiz
L’episodio più recente riguarda il giovane Yildiz, che, nonostante un problema di salute (virus intestinale), è stato schierato da Motta come titolare contro l’Atalanta. L’esperimento non è riuscito, con Yildiz sostituito all’intervallo, ma la gestione del tecnico nei confronti del giovane giocatore ha sollevato più di una perplessità nello spogliatoio.
Questi episodi, combinati con la poca empatia mostrata da Motta nei confronti dei suoi giocatori, hanno creato un ambiente difficile da gestire, culminando con una crisi di risultati e un progressivo deterioramento della sua posizione all’interno del club bianconero. La Juventus, già alla ricerca di stabilità, dovrà ora affrontare un periodo di riflessione sulla gestione del tecnico e le sue future scelte.
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