Jannik Sinner, la decisione della Wada di non presentare ricorso contro l’assoluzione della tennista polacca Iga Swiatek, coinvolta in un caso di doping che ha suscitato molta attenzione e che presenta alcune similitudini con quello del nostro numero uno, potrebbe cambiare anche la situazione dell’atleta azzurro. O perlomeno far riflettere i giudici del Tas di Losanna.
La Wada ha deciso sul caso Swiatek: no al ricorso, niente "trattamento Sinner" https://t.co/TKDWHAHWET
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) January 20, 2025
La numero due del mondo, che ad agosto era risultata positiva alla trimetazidina, un farmaco utilizzato nel trattamento di disturbi cardiaci, è stata sospesa per un mese dall’Itia. In seguito allo stop, la tennista polacca ha saltato la tappa asiatica del circuito e non ha partecipato alle Wta Finals.
Swiatek, dopo la segnalazione dei laboratori antidoping, ha spiegato che la sua positività alla trimetazidina era il risultato di una contaminazione involontaria avvenuta attraverso l’assunzione di un integratore di melatonina. Una spiegazione che è stata accettata dalle autorità antidoping.
Dopo un’analisi approfondita del caso, la Wada ha confermato che non ci sono elementi scientifici per contestare la decisione dell’Itia, e ha deciso di non ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Secondo il comunicato ufficiale, l’agenzia ha consultato un legale esterno, che ha ritenuto che la versione di Swiatek fosse ben documentata e che la decisione dell’Itia fosse in linea con il Codice mondiale antidoping.
Questa decisione ha suscitato un certo scalpore, considerando il differente metro di giudizio applicato nel caso di Sinner, che attende ancora il processo per la contaminazione con una quantità infinitesimale di Clostebol. Anche il tennista italiano era stato inizialmente scagionato dall’Itia per mancanza di dolo o negligenza.
La Wada, però, nel suo caso ha deciso di appellarsi al Tas di Losanna, con l’udienza fissata per aprile prossimo. Ora la vicenda di Swiatek potrebbe avere ripercussioni anche sul caso Sinner, poiché il tribunale di Losanna potrebbe considerare le contraddizioni apparenti di Wada prima di esprimere un giudizio definitivo sulla vicenda dell’azzurro.
La decisione dell’agenzia antidoping di non ricorrere contro la sospensione di Swiatek potrebbe rafforzare la posizione di Sinner, che ha sempre proclamato la sua innocenza e che aveva fornito una spiegazione – considerata valida da giudici indipendenti – per spiegare la sua (lievissima) positività.
Jannik Sinner, uno spiraglio per il giudizio del Tas
La decisione di non ricorrere nel caso Swiatek, secondo il parere di molti, dimostra che la Wada, pur mantenendo una rigorosa posizione sulla lotta contro il doping, riconosca e rispetti le circostanze di contaminazione involontaria in alcuni casi e non in altri.
Anche quando, e qui c’è il punto fondamentale in discussione, risulta evidente che l’atleta non ha assunto sostanze per migliorare le proprie prestazioni, ma è rimasto vittima di una contaminazione involontaria. Che poi è il caso di Jannik Sinner, che nel suo sangue aveva una quantità di Clostebol pari a un miliardesimo di grammo, il che già esclude categoricamente l’ipotesi di un dolo.
La vicenda della tennista polacca potrebbe favorire anche il nostro atleta, non solo per alcune similitudini e per la differenza di trattamento da parte della Wada. Ma anche perché, durante le prossime udienze del Tas che decideranno anche i destini di Sinner, i giudici potrebbero tener conto di questo precedente e optare per una soluzione favorevole all’atleta italiano.
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