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Jannik Sinner, la funesta previsione dell’avvocato che ha vinto contro la Wada

Il 2024 di Jannik Sinner è stato un anno memorabile, con due titoli del Grande Slam e la vittoria della Coppa Davis, ma una nube di incertezze continua a sovrastare il suo percorso. Accusato di aver assunto una sostanza proibita, il Clostebol, il tennista altoatesino rischia una pesante sanzione sportiva, anche se la contaminazione non è stata intenzionale.

La questione legata al doping è tuttora in fase di appello, con la sentenza definitiva attesa nel 2025, subito dopo gli Australian Open, dove Sinner difenderà il suo titolo. Il procuratore della Wada ha sostenuto che, pur non essendo un atto volontario, l’atleta – secondo i regolamenti vigenti – avrebbe comunque una responsabilità per la sostanza trovata nel suo corpo.

A confermare le difficoltà legali del caso è intervenuto l’avvocato Tim Fuller, che aveva già ribaltato un caso di doping per una nuotatrice australiana, Shayna Jack. In un’intervista al Sydney Morning Herald, Fuller ha anticipato che la Wada potrebbe chiedere l’applicazione di una sanzione per negligenza.

Sinner, il rischio di uno stop fra uno e due anni

Secondo Tim Fuller, l’esito del caso probabilmente sarà sfavorevole per Sinner. L’avvocato australiano ha spiegato che, nonostante l’assunzione del Clostebol non fosse intenzionale, il tennista potrebbe essere considerato colpevole. Questa colpa, pur se lieve, potrebbe portare a una sospensione che, secondo Fuller, varierebbe tra uno e due anni, a seconda delle valutazioni sul grado di negligenza.

Sinner, dunque, dovrà affrontare il 2025 con un’incertezza che potrebbe influire pesantemente sulla sua carriera, in attesa che la giustizia sportiva emetta una sentenza che potrebbe compromettere la sua brillante ascesa nel mondo del tennis. Gli sportivi italiani, ma anche tutti i veri appassionati di tennis, si augurano invece che alla fine prevalga il buon senso.

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