La crisi del Paris Saint-Germain in Champions League si fa sempre più profonda, con una nuova sconfitta di misura contro il Bayern Monaco che complica seriamente il cammino verso gli ottavi di finale. I parigini, fermi a 4 punti dopo cinque giornate, si trovano al momento in ventiseiesima posizione, fuori persino dai playoff riservati alle squadre tra il 9° e il 24° posto. Una situazione impensabile per un club abituato a competere ai massimi livelli europei e per cui il mancato accesso agli ottavi rappresenterebbe uno smacco di proporzioni clamorose, sia in termini di prestigio che di ricavi.
🚨 Le PSG a ZÉRO POURCENT de chances d'atteindre le TOP 8 de Ligue des Champions ! 🤯🤯❤️💙
— Actu Ligue 1 (@ActuL1_) November 27, 2024
Paris a également 45% de chances de se faire ÉLIMINER de la phase de ligue de C1.
À titre de comparaison, Brest a 14% de chances d'atteindre le TOP 8, puis 2% d'élimination. 🥵… pic.twitter.com/OWL5oxU18S
Il progetto targato Luis Enrique, basato su giovani talenti e un approccio collettivo, sembra stentare a decollare, evidenziando limiti sia caratteriali che realizzativi. Nonostante i 95 tentativi verso la porta avversaria (27 nello specchio), il PSG ha segnato appena tre reti in questa Champions. A ciò si aggiunge l’incapacità di alcuni elementi chiave, come Ousmane Dembélé, di diventare leader nei momenti cruciali, con episodi di indisciplina che aggravano la situazione. La decisione di rinunciare alle grandi stelle del recente passato come Neymar, Messi e Mbappé, pur puntando su una filosofia di lungo termine, sta mostrando un evidente deficit di personalità, soprattutto a livello internazionale.
La questione Donnarumma e lo spettro del fallimento
La rotazione tra i pali ha aperto un ulteriore fronte di discussione. Gigio Donnarumma, protagonista di alcune critiche nella scorsa stagione, ha visto il suo posto insidiato da Matvey Safonov, acquistato in estate per 20 milioni di euro. L’alternanza tra i due portieri, con l’italiano relegato in panchina nelle ultime uscite di Ligue 1 e Champions, rischia di incrinare ulteriormente gli equilibri interni di uno spogliatoio già sotto pressione.
Le prossime tre partite saranno decisive per le sorti europee del PSG: il 10 dicembre contro il Salisburgo, il 22 gennaio contro il Manchester City e il 29 gennaio contro lo Stoccarda. I nove punti in palio rappresentano l’ultima chiamata per ribaltare una situazione che potrebbe trasformare la prima stagione del post-Mbappé in un fallimento senza precedenti.
La domanda che aleggia è: quanto sarà disposta a tollerare la proprietà qatariota un’eventuale eliminazione precoce? La fiducia in Luis Enrique, rinnovata fino al 2027, reggerà alla pressione di un insuccesso europeo? L’impressione è che, al di là dei progetti di lungo termine, il PSG si trovi di fronte a un bivio che potrebbe riscrivere il destino del club.
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