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Nations League, Spalletti: “Con Belgio e Francia senza presunzione”

Nations League, il Ct della Nazionale italiana Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia delle partite degli Azzurri con Belgio e Francia. All’Italia manca un solo punto per garantirsi il passaggio ai quarti e il ruolo di testa di serie nei sorteggi per il Mondiale 2026. “Potrebbe sembrare semplice ottenere un punto, ma non è questo l’approccio giusto”, ha dichiarato il ct azzurro. “Se pensiamo che sia facile, stiamo già sbagliando. Ogni partita ha le sue difficoltà. Non scendiamo in campo per cercare un pareggio; l’atteggiamento deve essere serio e umile. La presunzione è il primo avversario da sconfiggere”.

Parlando di Kean e Retegui, Spalletti ha espresso soddisfazione: “Hanno mostrato ciò che speravamo. Siamo contenti di vederli là davanti, Kean è in forma splendida. Ha qualità importanti, anche se c’è qualche piccolo aspetto da migliorare. Siamo entusiasti”. Sul fronte formazione, ha poi confermato un cambio: “Ricci torna a casa, al suo posto arriva Locatelli”. Queste tutte le domande poste al Ct e le sue risposte.

Il raduno si apre col calcio italiano che sta dando buoni segnali, dai marcatori (Retegui e Kean) e da un campionato apertissimo. Qual è il suo pensiero?
“Lo dicevo oggi ai calciatori, ho fatto i complimenti a tutti su come stanno conducendo la stagione, evidenziando un bel calcio. La competitività fa bene a tutti, dà stimoli di crescita. Si vedono bellissime partite dal punto di vista agonistico, incerte. Squadre di livello più basso danno filo da torcere alle più attrezzate. Qui dentro c’è una possibilità di crescita come movimento. Retegui e Kean? Hanno fatto vedere quello che speravamo di vedere. Siamo felici di vederli lì davanti, Kean è in una condizione bellissima. Ha delle qualità evidenti e qualche piccola criticità. Siamo felicissimi”.

Che tipo di raduno è questo? Della consapevolezza?
“È il raduno della continuità, del dare seguito a quanto fatto in passato. Il cambiamento è dipeso soprattutto da loro. Oggi Buffon diceva ai ragazzi che una delle qualità importanti è stato l’aver ripreso consapevolezza delle proprie qualità e della propria forza. Si vede che sono tranquilli. E attraverso questi aspetti sono diventati anche una squadra. Siamo sicuramente contenti che abbiano preso in considerazione questo nuovo sistema tattico in maniera totale. Il calcio è sempre in evoluzione, ci sono sempre metodi diversi di stare in campo e loro sanno adattarsi. Gli ho detto che sono degli indisciplinati perfetti”.

All’Europeo solo con l’Albania abbiamo creato più degli avversari, in Nations abbiamo sempre creato più degli avversari. È un dato che ci può far capire qualcosa? Come sta Ricci? E se non c’è lui chi fa il regista?
“Ci sono dei dati che vanno oltre quelli noti a tutti, sono gli indici di pericolosità, e racchiudono tutto quello che succede in una partita e ci danno delle indicazioni. Che stiamo creando di più è un dato che abbiamo mostrato ai giocatori. Altri dati importantissimi sono le riaggressioni e la conquista della seconda palla, che sono state triplicate rispetto all’Europeo. Ora c’è da rifarlo, anche se non è mai semplice. Ricci va a casa. Abbiamo iniziato questo rapporto con le società: se un giocatore è a rischio infortunio torna a casa. Sarebbe stato difficilissimo recuperarlo. Per la prima partita ci vogliono due mediani: andrà via e verrà un altro. Viene Locatelli, per cena sarà già qui”.

Cosa vuole vedere contro Belgio e Francia?
“Pare facile fare un punto, ma questo non è il ragionamento che dobbiamo fare. Se pensiamo sia facile abbiamo sbagliato, le partite sono difficili. Ma non giochiamo per fare un punto, l’atteggiamento e i pensieri devono essere corretti, non presuntuosi. La presunzione è la prima cosa da combattere”.

Quali sono le differenze tra Retegui e Kean? Possono giocare insieme?
“Diventa un po’ facile spiegare perché possono giocare insieme: Kean spesso ha giocato anche esterno, è di corsa, di gamba, uno da scorribande, si lancia nello spazio da solo. Retegui è da area di rigore, bravissimo nella finalizzazione, nel sapere dov’è il secondo palo e dov’è il portiere. Lui vede bene al contrario, cioè dove non guarda. Ora anche Kean ha fatto vedere lo stesso, i suoi ultimi tre gol dicono che è completo. Quindi Retegui prima punta e Kean negli spazi intorno. Kean aveva anche un piccolo problemino, per un paio di giorni staremo attenti, poi li metteremo nelle condizioni di esprimersi al meglio. È importante anche avere alternative a gara in corso”.

Comuzzo è molto giovane, cosa vede in lui? Cosa ne pensa della situazione critica della Roma?
“Comuzzo ha la grande qualità dell’attenzione. È fisico, forte a fare il difensore e bravo anche a impostare. È pulito, gioca la palla. Traspare personalità nonostante sia giovanissimo. Ci piacciono i giocatori che si mettono in mostra, non dobbiamo assolutamente appiattire il talento. E il talento non è solo dei numeri 10, anche un difensore è di talento: è quello che limita tutti quelli che ha davanti. Roma? Innanzitutto mi dispiace, ci sono stato. Ho dato tutto me stesso alla Roma, ne stanno parlando tutti allo stesso modo, se dovessi parlare allora parlerei al contrario… ma non lo faccio. Penso che comunque abbiano la squadra per riprendersi”.

Quanto è cresciuto Kean? E ci dice qualcosa sulla convocazione di Savona?
“Kean rispecchia un po’ il gruppo e la nostra crescita, abbastanza veloce. Savona è un emergente, spinge e sa spingere, gioca titolare nella Juventus. Noi lo possiamo intercambiare con Di Lorenzo. Ha grandi doti calcistiche e umane”.