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“Sinner, squalifica quasi certa”. La cupa previsione dell’ex tennista azzurro

Jannik Sinner si sta curando dal virus intestinale che gli ha impedito di partecipare a Parigi-Bercy, ma non è certo questa la sua principale preoccupazione. Sul suo capo infatti si addensano nubi scure, sempre a causa del “caso-Clostebol” che lo perseguita da mesi.

A lanciare un allarme, con una previsione che non fa ben sperare, è stato Daniele Bracciali, ex tennista azzurro. A Bracciali la squalifica per Sinner appare quasi inevitabile: “Conoscendo l’ambiente della Wada e dell’Itia, una squalifica può arrivare quasi sicuramente,” ha commentato in un’intervista a Mowmag.

Bracciali, che pure dice di comprendere la serietà del contesto antidoping, ha espresso una critica feroce verso il sistema di responsabilità oggettiva adottato negli sport professionistici: “Non è giusto squalificare un giocatore se viene appurato che non ha assunto farmaci per migliorare la prestazione“.

Bracciali ha citato l’esempio di Marco Bortolotti, anch’egli finito nel mirino per il Clostebol, ma assolto grazie alla decisione dell’Itia non contestata dalla Wada. “Bortolotti non è Sinner, non avrebbe fatto tutto questo rumore. Ma la soluzione giusta sarebbe l’assoluzione per Sinner“.

Jannik Sinner, Bracciali spera nell’assoluzione

In caso di squalifica, Sinner potrebbe permettersi di rimanere fermo per qualche mese senza perdere la sua posizione in classifica, grazie ai suoi oltre cinquemila punti di vantaggio. Ma secondo Bracciali l’impatto psicologico di una simile decisione sarebbe un peso significativo per il nostro numero uno.

“Squalificarlo sarebbe davvero una carognata, purtroppo è già accaduto in passato“. L’ex tennista azzurro spera che Sinner venga assolto, una decisione che gli permetterebbe di chiudere un periodo di tensioni e di proseguire la sua carriera. Nonostante tutto, comunque, Bracciali è convinto che, anche nel caso di una sospensione, Sinner continuerà a restare ai vertici del tennis mondiale per molto tempo.

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