Un’annata eccezionale, una stagione straordinaria, una serie di performance fondamentali per portare la sua squadra sul podio della regular season. Danny Cipriani, mediano di apertura del Gloucester, è stato doppiamente premiato per gli eccezionali obbiettivi raggiunti. Eletto giocatore dell’anno con il Premiership Player of the Season award, scelto da un panel di addetti ai lavori, tifosi e colleghi sportivi, e contemporaneamente insignito del premio della Rugby Players’ Association (RPA), Danny Cipriani è al momento l’atleta più chiacchierato del Regno Unito. E non solo per il suo valore atletico.
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Player of the Season, Danny Cipriani
Un breve identikit. Danny Cipriani nasce a Londra nel 1987, e già a scuola si fa notare per le capacità atletiche. La prima squadra ufficiale con cui ha militato è quella degli Wasps, con cui rimane per 4 stagioni. Giovanissimo, diventa il primo giocatore britannico a militare nel torneo internazionale di Super Rugby con i Melbourne Rebels. Dopo un periodo con i Sale Sharks ritorna negli Wasps, e infine nella stagione 2018-2019 entra nella società del Gloucester. Che si posiziona al terzo posto nel campionato nazionale anche grazie alle performance del nuovo numero 10: il mondo dello sport britannico è univocamente convinto del suo ruolo fondamentale nel Gloucester.
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Eppure nonostante i riconoscimenti e i primati (nessun giocatore era riuscito a guadagnare entrambi i premi sopra citati contemporaneamente) si sta parlando così tanto di lui che qualcuno inizia a dubitare dei benefici di tanto clamore sullo sport e in particolare sul Gloucester stesso. Non manca chi imputa a questo la recente sconfitta con i Saracens, in una sorta di cattiva gestione della popolarità che ha portato la squadra a sottovalutare completamente un avversario giudicato ‘battibile’. Il punto è che Danny Cipriani non è certo di essere convocato in nazionale per la World Cup del Giappone. Solo una volta il coach Eddie Jones lo ha voluto per una partita in Sudafrica lo scorso anno – vinta anche grazie al suo decisivo contributo. Eppure, si tratta dell’unica permanenza del mediano in nazionale. Un tema che fa levare gli scudi di molti suoi colleghi, dei tifosi, di buona parte della stampa e addetti ai lavori. Eppure la sensazione è che Jones non voglia innanzitutto rinunciare a Owen Farrell e George Ford. E poi che questa visibilità mediatica possa nuocere alla squadra più che portarvi beneficio, mettendo pressione anche negli incontri meno rilevanti.
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