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Julio Velasco dice addio alla pallavolo

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È del tutto legittimo annoverarlo tra i ‘miti’ della pallavolo, ed è per questa ragione che l’annuncio di voler chiudere ha lasciato il mondo dello sport a bocca aperta. Parliamo di Julio Velasco, allenatore argentino che ha portato l’Italia sul tetto del mondo. E che, dopo più di 40 di carriera, ha ufficializzato la volontà di ritirarsi. “Come molti giocatori hanno smesso di giocare quando ancora erano forti, anch’io ho voluto chiudere la mia carriera quando ancora avrei potuto allenare, senza aspettare il declino” ha scritto il coach in una lettera di ringraziamento e saluti che ha dedicato al mondo del volley.

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I successi di Julio Velasco

A 67 anni Julio Velasco ha deciso di ritirarsi, vantando un palmarès da Olimpo dei coach internazionali. È la società del Modena a dare l’annuncio, sua ultima ‘casa’ in ordine cronologico e forse più di tutte la squadra con cui l’allenatore si è identificato. Ha debuttato in panchina 44 anni fa, in Argentina, dove è tornato ad allenare tra il 2014 e il 2018. Ma già negli anni Ottanta è l’Italia ad accoglierlo, per la precisione la società pallavolistica di Jesi, per poi passare al Modena. Con la squadra emiliana ha ottenuto quattro scudetti consecutivi, tre Coppe Italia, una Supercoppa (in quest’ultima stagione), una Coppa delle Coppe.

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Ma anche i successi in azzurro sono da record: sotto la sua supervisione tecnica, la nazionale italiana ha conquistato due campionati mondiali, tre campionati europei, cinque World League, una Coppa del Mondo e un argento alle Olimpiadi di Atlanta. In Argentina ha vinto quattro campionati e i giochi panamericani con la nazionale. Insomma, il curriculum di Velasco lo innalza direttamente tra i personaggi mitici della pallavolo internazionale. “Voglio ringraziare specialmente tutti i giocatori che ho avuto e che mi hanno permesso di essere quello che sono diventato. Perché un allenatore non è altro che la propria squadra. Tutto quello che un allenatore fa è aiutare i propri giocatori in modo che siano loro a fare. In questo momento mi ricordo di ognuno di loro. Non solo di quelli più forti. Perché molte volte un allenatore impara di più insegnando ai quei giocatori a cui le cose non vengono facilmente” scrive Julio Velasco nella toccante lettera di saluti.

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