Era il primo maggio del 1994 e Ayrton Senna perdeva la vita in una curva dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il mondo era scioccato. La Formula 1 perdeva un dio. Una delle colonne portanti che hanno fatto la storia di questo sport.
Chi era Ayrton Senna? Ricordiamo il campione brasiliano attraverso alcuni tratti particolari del suo talento e della sua personalità.
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Un mito a Monaco
Il gran premio di Monaco si svolge su uno dei percorsi più difficili per ogni pilota. Era il 1984, Senna debuttava proprio in quella stagione con la scuderia britannica della Toleman. Nel corso del gran premio di Monaco il circuito fu investito da un diluvio. Molti furono i piloti che sbandarono o si schiantarono contro un muro. Ma il giovane brasiliano diede subito dimostrazione del suo grande talento, piazzandosi secondo dietro al suo futuro rivale Alain Prost. La gara però venne interrotta a causa del maltempo.
Ad oggi Senna è ancora il campione indiscusso di Monaco. Ha vinto la gara sei volte, cinque di fila dal 1989. La sua “peggior posizione” a Monaco è stata la terza. Un record.
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Le sue tecniche di guida sono già leggenda
A Monaco la curva più pericolosa impone al pilota di girare lo sterzo fino a incrociare le mani. Secondo la leggenda Ayrton Senna faceva quella curva con una mano sola. La sinistra. E con la stessa rimetteva il veicolo in posizione.
La filosofia di Senna
Ayrton Senna si esprimeva spesso con filosofia e spiritualità definendo il suo lavoro in questo modo: “Pensi di avere un limite, e poi punti verso il limite. Lo tocchi e pensi: ‘ok ecco il limite’. Appena lo tocchi accade qualcosa… e improvvisamente ti ritrovi ad andare un po’ avanti. Con il potere della tua mente, con la tua determinazione, il tuo istinto e l’esperienza puoi riuscire a volare alto. Ho capito all’improvviso che non guidavo la macchina con coscienza, ma d’istinto. E mi trovavo in un’altra dimensione”.
Ha vinto il gran premio del 1991 in Brasile con gravi problemi al cambio
Gran Premio del Brasile, 1991. Verso la fine della gara, il cambio della McLaren di Senna era in avaria. Il pilota perse la terza, quarta e quinta marcia. Ma completò ogni giro in sesta, riuscendo a essere sempre il più veloce.
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Ha salvato la vita al pilota Erik Comas
In occasione delle prove del gran prix del Belgio nel 1992 il pilota francese Erik Comas fu vittima di un grosso schianto con la sua macchina. Senna fu l’unico a fermarsi: scese dalla macchina, evitando che il veicolo del collega prendesse fuoco. E subito dopo prese la testa di Comas per stabilizzarlo prima dell’arrivo dei paramedici.
La pace con Prost prima della morte
Il rapporto tra Senna e Alain Prost era fatto di alti e bassi. Prost era il rivale di sempre. I due piloti però iniziarono a parlare un po’ di più dopo il ritiro di Prost. A quanto pare, subito dopo lo schianto di Roland Ratzenberger, Senna incontrò Prost per parlare di come migliorare la sicurezza sui circuiti di Formula 1. Il giorno dopo il pilota brasiliano sarebbe morto a Imola.
Ayrton Senna il benefattore
Ayrton Senna donava parte dei suoi guadagni in beneficenza. Lo faceva lontano dalle telecamere e ha continuato a farlo anche dopo la sua morte. L’istituto Ayrton Senna ancora oggi aiuta i bambini brasiliani e cerca di dar loro una possibilità per il futuro.
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