Potrebbe suonare come un ossimoro: l‘idea del ‘rugby subacqueo‘ contrasta con le classiche immagini di fango, sporco e sudore che si associano a questo sport. Invece questa disciplina esiste, e forse è proprio nel suo contrasto che gode di particolare appeal. Si sta diffondendo a macchia d’olio in Italia, ma è dai paesi del nord Europa e in particolare dalla Germania che ha origine, dove è un’attività decisamente diffusa. È uno sport molto intenso dal punto di vista fisico, perché richiede di coniugare nuoto, rugby (o qualcosa di simile), tattica e gioco di squadra: tutto in apnea.
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Underwater rugby o rugby subacqueo
Il rugby subacqueo si disputa in piscina, ma nulla esclude la pratica in mare, o in un lago. Nato negli anni ‘60 per permettere a gruppi di sommozzatori e sub di mantenersi in allenamento nei mesi freddi, si è evoluto fino ad essere oggi una disciplina piuttosto apprezzata nei paesi nordici, dove il clima spesso impedisce di allenarsi all’aperto. Dopo vari ‘aggiustamenti’ alle regole della disciplina, si disputò la prima partita ufficiale nel 1964, in Germania, quindi l’anno successivo il primo torneo. Ma come si gioca? In verità questo sport non segue propriamente le regole del rugby, ma del gioco con la palla ovale ha le azioni di contatto, e il concetto di ‘meta’. Anche se quest’ultima è rappresentata da una sorta di canestro. Inoltre, la palla non è né tonda, né ovale, ma una sfera leggermente schiacciata.
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Si gioca in piscine profonde almeno 3,5 metri, e ogni squadra si compone di 12 giocatori, 6 in campo e 6 pronti alle sostituzioni. I ruoli sono composti da: portiere, centrale, difensore, attaccante. Gli atleti e le atlete indossano un costume da bagno (di solito un team di colore scuro e uno di colore chiaro per essere ben distinguibili), maschera, boccaglio, cuffia e pinne. Si gioca per la maggior parte del tempo in apnea, e una delle regole fondamentali è che la palla non deve risalire in superficie. I giocatori si muovono in tutte le direzioni, per l’intera profondità della vasca. La piscina è divisa in due campi e alle rispettive estremità di trovano i canestri ancorati sul fondale. Per ovvie ragioni i tempi non sono particolarmente lunghi: gli incontri ufficiali durano 12 o 15 minuti. Pur essendo uno sport di contatto l’acqua impedisce veri e propri ‘placcaggi’, quindi gli scontri spesso temuti nel rugby vengono ridotti al minimo.
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