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Sentiero Italia, gli Alpini fanno chiarezza

Risale allo scorso autunno il progetto ‘Va’ Sentiero’. O almeno l’intenzione da parte dei suoi tre giovani fondatori di dedicare quasi un anno di vita alla riscoperta del più lungo tracciato escursionistico nazionale. Ossia, il Sentiero Italia. Da allora il Team si è ampliato e siamo ormai alla viglia della partenza di quell’avventura. Il momento giusto per fare chiarezza. Come ha inteso fare il Club Alpino Italiano con una lunga nota diffusa pubblicamente.

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Va’ Sentiero, ci siamo

“L’idea è nata camminando in Corsica. Mi ero perso e ho incontrato un gruppo di norvegesi, smarriti anche loro – aveva raccontato il fondatore Yuri Basilicò al TCI. – Mi hanno parlato del Sentiero Italia, che non avevo mai sentito nominare. E si è accesa una lampadina”. Da lì, il “pignolo inferocito” (come si definisce lui stesso), l’ascoltatrice Zen Sara e il trascinatore seriale Giacomo hanno organizzato un team di una decina di coetanei – più o meno trentenni – e studiato il percorso di 6.880 km e 368 tappe appena presentato dalla Regione Lombardia.

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Un viaggio social, e collettivo

Il viaggio dovrebbe iniziare il prossimo 1° maggio e portare i tre ad attraversare venti delle nostre regioni e molti degli scorci e dei panorami più belli del nostro patrimonio montano. Alla radice dell’operazione, inevitabilmente, anche l’intenzione di promuovere e valorizzare quei luoghi attraverso la rete e i social. Dove si potrà seguire lo svolgimento in diretta del viaggio. Che diventerà “collettivo” con la possibilità per chiunque di unirsi alla spedizione (anche per una sola tappa) e alla narrazione.

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Il Sentiero Italia

Il progetto Sentiero Italia CAI ha preso avvio nel 2017. Dopo un’iniziale fase di riverifica del tracciato che fu del Cammina Italia CAI 1995, sono stati effettuati i rilievi destinati ad assicurare corretta informazione degli itinerari, ripristinare la segnaletica e apportare le modifiche necessarie per ovviare alle criticità emerse. Quindi, ricostituire un tracciato ininterrotto.

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Come è accaduto in altri Cammini ormai consolidati da decenni di frequentazioni, anche il Sentiero Italia CAI (che, per un facile raffronto, misura 8 volte il Cammino di Santiago), richiederà una fase di rodaggio in tutti i territori attraversati. Con l’individuazione di sempre più numerosi punti d’appoggio che costituiranno anche nuove occasioni di lavoro. Si stima che siano circa 600 i Soci volontari impegnati ad assicurare, anche a chi manifesta la volontà di ripercorrerlo, la correttezza delle informazioni e della segnaletica fornite sui singoli itinerari. A quest’ultimo riguardo è imminente l’aggiornamento della segnaletica con l’opposizione del nuovo logo del Sentiero Italia CAI.

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Parola al Club Alpino Italiano

Nel comunicato del CAI si legge: “Sono apparsi articoli e servizi televisivi relativi alla manifestata intenzione di tre giovani di ripercorrere il Sentiero Italia CAI. Nel contesto dei quali, affermazioni come il ‘famoso Sentiero Italia era un percorso escursionistico pressoché sconosciuto’ forniscono un’informazione inesatta. Contraddetta da documentazione accessibile a chiunque sulla nascita del tracciato, le precedenti percorrenze e, non ultimo, l’intenso lavoro realizzato, nell’ultimo periodo, per un suo definitivo e strutturato recupero da parte di centinaia di volontari del Club Alpino Italiano”.

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Oltretutto si ipotizza una partenza il primo maggio proprio dai territori che sono stati duramente colpiti dalla tempesta Vaia e nei quali gran parte del tracciato del Sentiero Italia CAI non è percorribile. Non a caso i fondi raccolti dall’iniziativa “Aiutiamo le montagne di nord-est” sono stati indirizzati e messi a disposizione per consentire ai volontari del CAI l’acquisto di attrezzature per i lavori e dispositivi per la sicurezza. Oltreché per il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale.

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Sempre nell’intento di dare corretta informazione ricordiamo che l’idea di un Sentiero Italia, che percorre tutto l’arco alpino, la dorsale appenninica fino all’Aspromonte e le isole maggiori, nacque il 19 giugno 1983 dall’intuizione di giornalisti camminatori come Carnovalini, Bracci, Corbellini, Ardito, Mantovani e Chiaretta che costituirono l’omonima Associazione. Storia e attività può essere approfondita su: http://sentieroitalia.cai.it/la-storia.

Oggi, grazie al Club alpino italiano, l’idea iniziale sta trasformandosi in realtà permanente. Con la precisa intenzione di attestarla come patrimonio diffuso e stabile del nostro Paese. Per una più adeguata informazione rimandiamo al sito del progetto, http://sentieroitalia.cai.it”.

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