Non sono bastati i risultati positivi contro Galles e Australia. La Federazioni non rinnoverà il contratto con Crowley
Kieran Crowley non proseguirà la propria avventura sulla panchina della Nazionale italiana di rugby. Dopo il Mondiale il ct lascerà l’incarico, come deciso dalla federazione azzurra. Il progetto tecnico è dunque durato soltanto due anni, a partire dal settembre del 2021, per naufragare forse nel periodo di maggiore crescita della nostra Nazionale. Un lasso di tempo troppo breve per costruire qualcosa a lungo termine, ma la FIR (federazione italiana) ha scelto di svoltare pagina. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Non ci sarà il rinnovo
L’ultimo appuntamento sarà quindi la Rugby World Cup Francia 2023 in programma dall’8 settembre al 28 ottobre. Gli Azzurri sono inseriti in un girone di ferro con i padroni di casa della Francia, la Nuova Zelanda, l’Uruguay e la Namibia: superare la fase a gironi è l’obiettivo più alla portata per il nostro movimento, a meno di clamorose sorprese.
Crowley negli ultimi due anni era riuscito a riportare due vittorie storiche. Innanzitutto quella contro il Galles a Cardiff nel Sei Nazioni del 2021. Poi il colpaccio contro l’Australia, nazionale contro cui l’Italia non aveva mai vinto nella propria storia. Ai Mondiali si può scrivere un’altra pagina e le sensazioni sono positive, anche perché il gruppo pare avere l’esperienza internazionale necessaria.
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Il bilancio di Crowley
Tutto ciò non è bastato a garantire il rinnovo del contratto del ct, che quindi saluterà a novembre. La FIR è soddisfatta del lavoro portato avanti, ma una diversità di vedute sul medio termine ha portato alla separazione. In questo senso Crowley è stato un traghettatore in grado di cambiare radicalmente la mentalità e i metodi di allenamento. Lo stesso ct ha espresso delusione per la decisione: “Mi sarebbe piaciuto essere coinvolto con la Nazionale italiana anche per il prossimo ciclo di Rugby World Cup e sono dispiaciuto della scelta della FIR di non estendere il mio contratto. Purtroppo non sarò parte di questo percorso”. Parole di delusione forse per un troncamento inaspettato e improvviso.