“Lo scudetto? Ancora è presto per parlare di cose che oggi possiamo comunque sognare”. Dopo l’incredibile vittoria in rimonta nel derby, Antonio Conte si sbottona nel dopo partita. Un segnale alla Juventus, ma soprattutto al mondo Inter. Ventiquattro ore dopo il ko dei bianconeri a Verona, i nerazzurri hanno ribaltato un match in salita dopo 45’. Operazione aggancio avvenuta, alle spalle però c’è una Lazio in palla, che coltiva anche lei un piccolo grande sogno. Dopo circa 20 anni, a questo punto del campionato è di nuovo corsa a tre per lo scudetto. E non è una bella notizia per Maurizio Sarri. L’unico degli allenatori in vetta a dover far bene anche in Europa. Che però può tirare un sospiro di sollievo: nel girone di ritorno gli scontri diretti si giocheranno allo Stadium.
Le tre pretendenti al titolo
La rimonta nel derby ovviamente valorizza la figura di Conte. L’allenatore salentino è stato il primo a riportare lo scudetto a Torino dopo Calciopoli. Non era una Juventus fortissima, ma la motivazione e l’intensità messe in campo riuscirono a beffare il Milan di Allegri e Ibrahimovic. Ora spera di bissare l’impresa, ma con l’Inter. La fotografia scattata a 15 giornate dalla fine vede i nerazzurri in testa con i bianconeri, virtualmente avanti comunque grazie agli scontri diretti.
I numeri, però, sono dalla parte di Conte, che ha segnato di più (48 contro 44) e ha subito di meno (20 contro 23). Nelle ultime tre giornate è riuscito a recuperare quattro punti a Sarri. Proprio come la Lazio, che insegue a un punto dalla coppia di testa, vantando anche un attacco migliore (53) a fronte di una difesa che è in linea con quella dell’Inter (20 le reti subite).
E ancora. La Juventus, delle tre, è quella che sin qui ha perso più partite. Se l’Inter è caduta solamente con i bianconeri, i ragazzi di Sarri si sono arresi alla Lazio, al Napoli e al Verona. Sempre in trasferta. I biancocelesti, invece, hanno perso contro la Spal e l’Inter. Due ko rimediati nel giro di quindici giorni, a settembre. Da allora, è sicuramente un’altra squadra.
CR7, Lukaku, Immobile: gol da scudetto
Forza e carattere, ma anche e soprattutto gol. Segnati e subiti. Mai come quest’anno saranno decisivi i bomber, ma anche i portieri. Tutte e tre le squadre in testa hanno giocatori di assoluta affidabilità. Nella corsa al titolo di cannoniere non è un caso che ci siano proprio i tre attaccanti di riferimento di Lazio, Juventus e Inter. Ciro Immobile guida a 25, seguito da Cristiano Ronaldo a 20 e da Romelu Lukaku a 17. Il centravanti biancoceleste le ha realizzate in 23 presenze, così come il belga. Il portoghese, invece, in 20.
Spalle di lusso e portieri
Ci sono poi gli sparring partner. Nella Lazio c’è il leader degli assist in Serie A, Luis Alberto. L’Inter ha ovviamente Lautaro Martinez. Nella Juventus, invece, la ricerca è più complicata: la batteria di trequartisti ha fallito, male anche Higuain, Douglas Costa deve fare i conti con i tanti infortuni, non resta (per Sarri) che affidarsi a Paulo Dybala.
E poi i portieri. L’assenza di Handanovic è pesata nel derby, con due errori di Padelli cui comunque la squadra è riuscita a rimediare in corso d’opera. Strakosha sta vivendo una stagione ai limiti della perfezione, mentre il (limitato) dualismo Szczesny-Buffon non porta scompensi a seconda dell’alternanza. Da rivedere, in generale, la fase difensiva in toto.
Conte, Sarri, Inzaghi: passa tutto dalla difesa
Il sarrismo, a Torino, ancora non si è visto. Maurizio Sarri, a Napoli, ha regalato pagine di gioco incredibili. Pagine che non si sono viste al Chelsea, e che non si stanno vedendo con la Juventus. Il modulo varia spesso, dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Forse a centrocampo i nuovi innesti, su tutti Ramsey e Rabiot, stanno facendo grande fatica ad adattarsi al calcio italiano.
Le rivali, Inter e Lazio, invece puntano su un modulo diverso: un 3-5-2 con un centrocampo di qualità, ma anche di intensità. Lo dimostra il secondo tempo della squadra di Conte, nel derby, con Brozovic e Vecino decisivi nella rimonta. Con Eriksen subentrato e con Sensi addirittura rimasto in panchina. Qualità che vanta anche Inzaghi, forte dei suoi alfieri Luis Alberto e Milinkovic Savic. Inoltre, essendo fuori dalla Coppa Italia e dall’Europa League, rispetto ai suoi colleghi avrà la possibilità di preparare con calma ogni singola gara di campionato.
Calendari a confonto
Togliendo gli impegni di Coppa Italia ed europei, l’Inter ha all’orizzonte un calendario non proprio semplice. Nelle prossime tre affronterà Lazio, Samp e Juve, con gli scontri diretti in trasferta. Dopodiché, a San Siro arriveranno Sassuolo, Brescia, Bologna, Toro, Fiorentina e Napoli. Fuori casa, invece, i nerazzurri saranno di scena a Parma, Verona, Ferrara contro la Spal, Roma (contro i giallorossi), Genova contro il Genoa e infine Bergamo contro l’Atalanta.
La Juventus giocherà in casa contro Brescia, Inter, Lecce, Torino, Atalanta, Lazio, Sampdoria e Roma. In trasferta affronterà invece Spal, Bologna, Genoa, Milan, Sassuolo, Udinese, Cagliari. Leggermente più in discesa rispetto a quello dell’Inter, dato che i bianconeri ospiteranno tutte le big allo Stadium (ad eccezione del Milan).
Occhio anche alla Lazio: in casa riceverà l’Inter, il Bologna, la Fiorentina, il Milan, il Sassuolo, il Cagliari e il Brescia. In trasferta, invece, contro il Genoa, l’Atalanta, il Torino, il Lecce, l’Udinese, la Juventus, il Verona e il Napoli.