Due mesi sono bastati per cambiare aria, umore e prospettiva. Alla Juventus l’effetto Spalletti non è stato solo immediato nei risultati, ma profondo nella struttura mentale della squadra. Autostima ritrovata, identità più chiara e una sensazione condivisa alla Continassa: questo non è un semplice traghettamento. Da qui nasce l’idea concreta di andare oltre il patto iniziale e lavorare a un progetto fino al 2028.
Juve, si valuta il ritorno di Chiesa: ok di Spalletti https://t.co/Ryac96EgeE
— Quotidiano Sportivo (@QS_sportivo) December 31, 2025
Il contratto firmato due mesi fa scade a giugno, con rinnovo automatico legato alla qualificazione in Champions League. Una clausola reale, ma considerata insufficiente. Programmare significa altro, soprattutto in una fase storica in cui la Juventus ha bisogno di una guida esperta, autorevole e capace di leggere contesto e limiti economici. (continua dopo la foto)

Spalletti è entrato nel mondo bianconero con decisione, capendo in fretta che ogni dettaglio pesa. La sua è anche una sfida personale: rilanciarsi dopo l’esperienza opaca in azzurro. E fin qui lo ha fatto disinnescando trappole, una dopo l’altra, senza rumore ma con efficacia.
Il clima interno è uno dei segnali più forti. Alla Continassa l’empatia tra tecnico, dirigenza e squadra è totale. I ruoli sono chiari, ma il lavoro è condiviso. Anche il mercato lo dimostra: Spalletti conosce i vincoli e li rispetta, senza forzature. La sua personalità lo tiene al centro della scena, ma il copione resta sobrio: rispetto reciproco e obiettivi allineati.
In questo quadro si stanno creando le condizioni per riscrivere l’accordo prima della scadenza naturale. Non aspettare maggio è una scelta strategica: dare continuità ora significa rafforzare il progetto anche nello spogliatoio. (continua dopo la foto)

Allargare l’orizzonte temporale serve anche ai giocatori. Profili come Yildiz hanno bisogno di certezze sul domani per crescere senza distrazioni. Un progetto lungo manda un messaggio chiaro: qui si costruisce, non si galleggia.
L’ipotesi Spalletti 2028 è già sul tavolo dell’ad Damien Comolli. Nessuna fretta, niente pressing: il punto di contatto arriverà come conseguenza naturale di un rapporto solido. Il tecnico di Certaldo pensa solo al campo, il club al futuro. E il futuro, a Torino, sembra voler nascere adesso.
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