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Gattuso e il chiodo fisso Mondiali: “Non vediamo fantasmi”. Porte aperte a Palestra e Zaniolo

Sarà un Natale diverso per Gennaro Gattuso, il primo da Commissario Tecnico dell’Italia. Un Natale con la testa già proiettata avanti, molto avanti: ai Mondiali 2026, l’obiettivo dichiarato di una Nazionale che vuole tornare sul palcoscenico più importante dopo due assenze pesantissime. Il CT ne ha parlato in un’intervista concessa a Vivo Azzurro, toccando temi chiave e aprendo anche a possibili novità in vista dei playoff di marzo.

Gattuso non gira intorno alle parole. Il Mondiale è una priorità assoluta, quasi un’ossessione positiva, ma va affrontato con la testa giusta. “Giocare il Mondiale è un chiodo fisso. Tornare dove siamo stati per tantissimi anni e da protagonisti”. Subito dopo, però, arriva il passaggio più delicato, quello sulla componente mentale: “Serve senso di appartenenza e dobbiamo volerlo a tutti i costi. Ma anche non vedere i fantasmi alle prime difficoltà”. (continua dopo la foto)

Un riferimento chiaro alle eliminazioni del passato, che secondo il CT non devono più condizionare il presente. Niente paura preventiva, niente paralisi emotiva: l’Italia deve tornare a ragionare da squadra solida, anche quando le cose non girano.

Il primo ostacolo sulla strada dei Mondiali si chiama Irlanda del Nord. La semifinale dei playoff si giocherà a Bergamo, mentre l’eventuale finale sarà in Galles o in Bosnia. Ma Gattuso è netto: guai a guardare oltre. “Dobbiamo pensare solo all’Irlanda del Nord, poi quello che verrà ce lo dovremo conquistare sul campo”.

Il CT avverte anche sui rischi di sottovalutazione: non è un avversario di primissima fascia, ma resta una squadra britannica, fisica e tenace. “Le partite facili non esistono più. L’importante è non andare in down quando succede qualcosa di negativo e avere continuità per 90-95 minuti”. (continua dopo la foto)

Gattuso e il suo staff sono costantemente in giro tra campionati e coppe. Un lavoro di osservazione continua che potrebbe portare a novità già nelle convocazioni di marzo. Il CT non si nasconde e cita anche alcuni nomi: “Oggi ci sono giocatori che stanno facendo bene: c’è Palestra, c’è Zaniolo. Lui non è più giovane, però sta facendo cose buone“.

La porta, insomma, è aperta. “Potrei fare altri quattro o cinque nomi. Li stiamo osservando tutti“. Nessuna promessa, ma un messaggio chiaro: chi merita spazio, può trovarlo. Senza pregiudizi, senza gerarchie immutabili.

Gattuso detta la linea con il suo stile diretto: testa al campo, niente alibi e un’idea fissa che accompagna ogni scelta. Il Mondiale non è un sogno lontano. È un obiettivo da inseguire, partita dopo partita. E senza più fantasmi.

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