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Milan, i senatori ribaltano l’approccio sbagliato nella notte di Torino

Il Milan lascia Torino con tre punti che pesano, visto anche come si era messa la gara contro i granata nel primo tempo. La squadra di Allegri, dopo un avvio disastroso, ribalta lo 0-2 grazie al gioiello di Rabiot e alla doppietta di Pulisic, decisivo dalla panchina nonostante l’influenza. Un successo che vale oro e che riporta i rossoneri in vetta, ma che certifica quanta strada ci sia ancora da fare.

I primi venti minuti sono un festival dell’errore. Il fallo di mano di Tomori manda Vlasic sul dischetto e apre la serata del Torino, poi arriva il raddoppio di Zapata. Da quel momento, complice anche le telefonate di Allegri dalla tribuna, il Milan entra in partita e ricomincia a macinare gioco. La squadra mostra una reazione da gruppo con margini, ma ancora troppo acerbo per puntare al massimo traguardo. Almeno per ora. (continua dopo la foto)

Serve cambiare l’impatto iniziale: i rossoneri stanno costruendo una mentalità che oggi procede a fasi alterne. L’obiettivo dello staff sarà evitare altri blackout come quello del primo tempo, resettando e ripartendo con maggiore lucidità.

Come spesso accade nelle squadre di Allegri, sono i giocatori più esperti a spostare gli equilibri. La serata di Rabiot è la prova della teoria del “pronti subito”: il francese si sblocca con una conclusione splendida dal limite e dà ordine a tutto il reparto. In una gara in cui Modric non brilla – “una ogni tanto gliela si può concedere” – è il “Duca” rossonero a caricarsi la squadra sulle spalle.

L’altro cambio che stravolge la partita è Pulisic, che trasforma in gol il primo pallone toccato dopo 43 secondi. L’americano, febbricitante fino a ventiquattro ore prima, riscrive la serata rossonera con una voglia di mettersi a disposizione che impressiona. Ora è a quota 9 gol in 12 presenze: numeri da trascinatore, e il Milan ha bisogno della sua continuità per restare in alto. (continua dopo la foto)

Dalla trasferta di Torino emerge però il problema dell’attacco. L’emergenza offensiva costringe Allegri a scelte obbligate e l’infortunio di Leao pesa sul cammino della squadra. L’assenza di un centravanti vero rischia di diventare un tema serio, mentre la coppia Pulisic-Leao non ha ancora trovato continuità.

Gimenez e Nkunku non convincono. Proprio Nkunku, grande assente della rimonta, aveva l’occasione per mandare un segnale forte ma offre una prova solo a metà: primo tempo negativo, ripresa in leggero miglioramento, ancora troppo poco per fare la differenza. Per continuare a sognare, il Milan avrà bisogno di tutti, soprattutto degli attaccanti. Allegri lo sa molto bene.

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