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Fiorentina, Pradè infuriato: “Errore enorme del Var, inconcepibile”

C’è qualcosa di incomprensibile nella crisi della Fiorentina, una squadra che aveva riposto grandi aspettative in Stefano Pioli e che invece si ritrova in fondo alla classifica. A San Siro è arrivata la settima partita senza vittorie, decisa da un rigore molto contestato, con un finale che ha lasciato strascichi di rabbia e polemiche.

L’episodio arbitrale, per molti, ha falsato una gara già delicata per i viola, aggravando un momento che rischia di diventare irreversibile. La sconfitta contro il Milan infatti è maturata per un calcio di rigore realizzato da Rafa Leao, assegnato dall’arbitro Marinelli dopo un contatto tra Parisi e Gimenez. Un fallo che, secondo la Fiorentina, non esiste. I viola sono ora ultimi in classifica, con soli tre punti in sette giornate, a pari merito con Pisa e Genoa.

Il direttore sportivo Daniele Pradè, furioso, ha parlato ai microfoni di DAZN: “Questo è un grave errore del Var, un episodio grottesco. Dispiace che Marinelli non abbia avuto il coraggio di confermare la sua decisione. Noi ci stiamo giocando la vita, e non si può fare una roba del genere, è scandalosa“.

Pradè ha poi rincarato la dose: “Gimenez è rimasto a terra dieci minuti, ma Parisi non lo ha nemmeno sfiorato. Cade come se fosse stato colpito in modo violento. A questo punto era da rosso l’intervento di Fofana”. Parole durissime, che riflettono la tensione di un ambiente esasperato da risultati e decisioni arbitrali.

Fiorentina, la furia di Pradè

Nonostante la posizione precaria in classifica e il malumore crescente tra i tifosi, Pioli non è in discussione. A chiarirlo è stato lo stesso Pradè, che si è assunto ogni responsabilità: “Solo Pioli ci può tirare fuori da questa situazione. Il colpevole sono io, non lui. La società ha investito 90 milioni di euro sul mercato e non per questi risultati, ma il tecnico resta l’uomo giusto“.

Il dirigente ha poi aggiunto: “A Firenze c’è contestazione, lo stadio è in condizioni difficili, la stagione è complicata. Sono dispiaciuto per i tifosi e per la società, ma oggi solo io dovrei essere cacciato o dimettermi, non certo Pioli“.

Una presa di posizione netta, che difende l’allenatore ma non nasconde la profonda crisi di una Fiorentina spenta, nervosa e senza risultati. A San Siro, oltre ai tre punti, la squadra di Pioli ha perso anche un pezzo di serenità: e ora la sensazione è che serva un miracolo sportivo per rialzarsi.

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