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Gattuso, prove di “rivoluzione”: come il Ct vuole cambiare la Nazionale

Gennaro Gattuso ha in mente un’Italia diversa, e non solo nel modulo. Dopo la complessa prova di settembre contro Israele, il commissario tecnico prepara le sfide decisive con Estonia e Israele partendo da un sistema di gioco collaudato, il 4-1-3-2, ma deve fare i conti con un’assenza pesante: quella di Matteo Politano.

Non è un giocatore qualunque, Politano. Per il Napoli e per la Nazionale è l’esterno “ibrido” che ha saputo dare equilibrio sia nel 4-3-3 che nel 5-3-2. Gattuso lo aveva riproposto come laterale destro del 4-2-4 contro l’Estonia e poi nel 4-1-3-2 contro Israele, in cui rivestiva un ruolo chiave nella linea a tre che copre il campo in larghezza. Una vera “ala tornante”, alla Callejon dei tempi di Sarri: calciatore tattico, disciplinato e prezioso. Ma ora, con il suo infortunio, l’Italia deve reinventarsi. (continua dopo la foto)

Politano in fase di riscaldamento

La Nazionale si ritrova oggi a Coverciano, con un giorno di ritardo rispetto al solito: Gattuso ha deciso di concedere ventiquattr’ore di riposo extra dopo i tanti impegni di campionato e Champions. Il doppio appuntamento, l’11 a Tallinn e il 14 a Udine, sarà fondamentale per blindare almeno il secondo posto nel girone. “L’obbligo è centrare sei punti”, ha confidato il ct, sapendo che la Norvegia – impegnata lo stesso giorno contro Israele – è quasi irraggiungibile.

Il turnover è inevitabile, ma Gattuso non intende rinunciare alla sua idea di calcio. “Non sento il 3-5-2 mio”, ha detto chiaramente in conferenza. “Dopo cinque minuti alla lavagna i giocatori capiscono tutto, ma preferisco sempre partire a quattro dietro”. Il suo assetto ideale prevede una difesa con Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori a costruire e Dimarco libero di spingere.

Senza Politano, si aprono scenari interessanti. La soluzione più naturale porta ad Andrea Cambiaso, che garantirebbe copertura e inserimenti centrali, restando fedele all’impianto tattico originario. Un’alternativa più fisica è Bryan Cristante, che però potrebbe arretrare nel ruolo di regista accanto a Locatelli o integrarsi in una linea a tre con Barella e Tonali. (continua dopo la foto)

Pallonetto di Cristante

Infine, la variante più offensiva: spostare Tonali sulla destra e inserire a sinistra uno tra Spinazzola, Udogie, Frattesi o Raspadori. Proprio Raspadori, che Gattuso stima e considera pronto per un ruolo da titolare, potrebbe essere provato già contro l’Estonia, lasciando la formazione tipo per la gara di Udine, decisiva per il futuro azzurro.

Coverciano, come sempre, sarà il laboratorio delle prossime mosse. E chissà che il nuovo corso di Gattuso, nato da un imprevisto, non diventi la vera identità tattica dell’Italia che verrà. E ci sono anche i giovani che scalpitano in “seconda fila”: per il ct la sfida diventa sempre più interessante.

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