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Wrestlove, l’amore di una coppia italiana di wrestler vissuto sui ring degli Stati Uniti

Una storia d’amore vissuta sul ring, tra pugni, calci e salti acrobatici. Ma pur sempre una storia d’amore. Quella della prima coppia italiana di wrestler attivi negli Stati Uniti. Miss Monica (all’anagrafe Monica Passeri) e Karim Brigante (vero nome Karim Bartoli), “fighter” professionisti che sono riusciti a guadagnarsi da vivere sul ring. Lei ventiquattrenne proveniente da Caprara, un paese dell’Abruzzo, lui romano di venticinque anni. Entrambi in cerca di futuro nel Missouri, dove hanno frequentato la Harley Race Wrestling Academy, dalle quale sono usciti lanciando le loro carriere.

Monica è diventata la prima donna italiana a combattere sul ring di RAW all’interno della WWE (la celeberrima World Wrestling Entertainment). Dal 2014 a oggi ha partecipato a 55 incontri, vincendone 31 (tra i titoli vinti ci sono anche il WLW Ladies Championship e il BCW Queen Of The Ring Champion e quello di campionessa femminile della WrestleForce UK). Lui, invece, campione dei pesi massimi dell’Italian Wrestling Association, combatte dal 2013, con un totale di 102 incontri (42 vittorie 57 sconfitte e 3 pareggi). Insieme hanno fatto coppia sui ring americani della World League Wrestling e della National Wrestling Alliance, la NWA che appartiene a Billy Corgan, frontman degli Smashing Pumpkins.

Wrestlove, l’amore combattuto

La vita di Monica e Karim viene raccontata in Wrestlove – L’amore combattuto, film documentario diretto da Cristiano Di Felice presentato come evento di apertura della nuova edizione del Sulmona International Film Festival (6-9 novembre). Il rapporto tra wrestling e cinema mainstream non ha mai brillato particolarmente, a eccezione della particina di Hulk Hogan in Rocky III, del magnifico The Wrestler con Mickey Rourke e della carriera di Dwayne Johnson che dal ring è poi diventato una delle più grandi stelle di Hollywood (una sorta di nuovo Arnold Schwarzenegger), interpretando sé stesso nella recente commedia Una famiglia al tappeto. E convincendo il pubblico di tutto il mondo che anche i wrestler possono essere ottimi attori, dentro e fuori dal ring.

Tra realtà e finzione

Di Felice cattura i sogni dei protagonisti e si concentra soprattutto sul loro impatto con la realtà: “Volevo raccontare la normalità di una coppia di lottatori, tra l’Italia e l’America, che conducono la loro vita con la stessa tranquillità di chi ha un impiego statale”. Mostra uno sport in cui ormai l’entertainment detta legge. “Vendiamo emozioni. E vendiamo biglietti” – dice uno dei giovani lottatori che appaiono nel film.

Wrestlove è dunque un documentario che non fa mistero del fatto che ciò che conta in questo sport, in ordine di importanza, sono “l’aspetto”, “la parlata” e soltanto in terza battuta “le abilità di lotta”. È il microfono la vera arma di questi atleti costretti a calarsi nei panni di personaggi che si sono costruiti per conquistare il pubblico. I personaggi costruiti da Miss Monica e Karim Brigante sono agli occhi degli americani lottatori italiani orgogliosi delle loro origini. E facilmente irascibili. Ma anche in grado di offrire al pubblico un grande spettacolo mentre urlano come frase di lancio l’iconico slogan “Italians do it better”. Sullo schermo il regista mostra la coppia guadagnarsi da vivere firmando autografi e posando con i fan nel corso di fiere ed eventi. Il resto del tempo lo passano ad allenarsi in palestra per cercare la coreografia perfetta. Come sempre, basta un errore e le ossa si spezzano. Da lì si passa al ring, dove il loro compito numero uno è scaldare l’audience.

Una relazione “da ring”

La loro è una storia d’amore ma c’è pochissimo tempo per fermare la routine quotidiana e godersi la relazione. Bisogna invece dare tutto sul ring e mirare ai propri sogni. È proprio il loro legame il punto di forza. Secondo Karim infatti: “Il nostro stare insieme sconfigge la solitudine di questo business. Ed è una grande fortuna”. Sudore e sforzi sovrumani come sempre si alternano sul ring, ma questa volta a differenza dei riferimenti hollywoodiani spesso e volentieri drammatici, c’è anche un respiro romantico nei confronti del wrestling. Rimane infatti uno sport in cui “i perdenti non esistono. Si perde e si cerca di trasformare la sconfitta nella vittoria di domani”.

Un omaggio a Sammartino

Wrestlove mira anche alla nostalgia dedicando un intero atto al mito di Bruno Sammartino, atleta abruzzese (nato a Pizzoferrato) diventato campione nel wrestling statunitense dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Una celebrità del ring al pari di Hulk Hogan. Un lottatore in grado di fare sold-out nel tempio newyorchese del Madison Square Garden. Il suo mito viene celebrato da Monica e Karim in occasione della sua scomparsa nel 2018. Ed è uno dei momenti più emozionanti del film.

Wrestlove – L’amore combattuto, presentato in anteprima al Sulmona International Film Festival, non ha ancora trovato distribuzione in Italia.

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