Quindici uomini inglesi sono appena entrati nella storia del rugby. L’Inghilterra di Eddie Jones, il condottiero dell’impresa, ha battuto la Nuova Zelanda 19-7, meritandosi la finale della Coppa del mondo. Competizione in cui gli All Black non perdevano da 33 partite di fila e che dominavano da tre edizioni di seguito. L’ultima sconfitta risaliva al 2007, dodici anni fa.
Partita è iniziata con la meta di Manu Tuilagi a poco più di un minuto e mezzo dal calcio d’inizio, anche questo record storico – negativo – per gli All Blacks. L’altissimo livello delle due squadre non ha scaldato più di tanto il tabellone, fermo a 19-7 appunto, ma più che di un match si è trattato di una battaglia, la novità di vedere la Nazionale neozelandese confusa e innervosita (una manata del 5 Samuel Whitelock a Owen Farrell ne è testimone), sempre pericolosa ma mai in davvero partita contro la lucidità e l’energia inglesi.
Primo tempo 10-0, secondo tempo iniziato esattamente come il primo con gli inglesi in vantaggio 13-0 con un calcio di punizione. La prima azione vera degli All Blacks si registra al 56′, con meta al minuto successivo. Ma è una rondine che non fa primavera, gli inglesi non perdono lucidità e giocano esattamente come dal primo minuto. George Ford infila i pali due volte su punizione, da 16-7 a 19-7 e così fino ai tre fischi. All Blacks annullati, Inghilterra in finale con la vincitrice tra Sudafrica e Galles, in programma domani. I primi sono favoriti, ma a questo punto possiamo aspettarci di tutto. La certezza più granitica si è sbriciolata.