Chi l’ha detto che il surf è uno sport praticato solo ed esclusivamente dagli uomini? Sebbene in Italia non sia ancora così seguito al pari di altri Paesi (come Stati Uniti e Australia) sono sempre più le donne pronte a sfidare le onde per regalarsi forti emozioni.
Spesso ci si innamora di questa disciplina in vacanza quando, in un momento di massima spensieratezza, si decide di mettersi alla prova. Per muovere i primi passi, ovviamente, è bene affidarsi a una scuola e a un maestro in maniera tale da evitare di compiere passi falsi. Come in ogni sport, ci sono delle vere e proprie regole da imparare e rispettare.
Cosa bisogna fare dunque per iniziare a surfare? Lo abbiamo chiesto a Valeria Donati, ventottenne romana nonché grande amante di questa disciplina: a suo avviso chi sale per la prima volta sulla tavola deve munirsi prima di tutto di una grande forza di volontà. Il surf non è uno sport facile. Nonostante le difficoltà però mai farsi scoraggiare: bisogna guardare avanti, sempre, e imparare a rialzarsi dopo ogni caduta.
Una volta presa confidenza con la tavola, inizia l’avventura. Di cosa bisogna munirsi per cavalcare le onde? “In primis della muta, meglio se in neoprene in quanto, in inverno, protegge dal freddo. Ma non solo. Se si frequentano spiagge tropicali, soprattutto se fuori stagione, è bene dotarsi di un’ottima protezione solare e costumi coprenti per proteggersi dai raggi UV e UVA che, anche se in acqua non si avvertono, rappresentano una grande minaccia per la pelle. Bruciarsi, infatti, è molto facile” – precisa Valeria.
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Surf, come cavalcare le onde con stile
In estate, invece, basta un costume intero onde evitare incidenti imbarazzanti: le onde del mare, infatti, possono giocare brutti scherzi. Oggigiorno questo modelli sono tornati di moda ma, per un lungo arco di tempo, erano piuttosto obsoleti. Motivo per cui, per colmare una lacuna stilistica e assecondare l’esigenza di femminilità di ogni sportiva, Valeria nel 2015 ha dato vita a una start up coniugando le sue più grandi passioni: quella per il mare e quella per la tessitura eredita dalla sua famiglia.
Ebbene sì, con una laurea in Mediazione culturale e Lingue in tasca, titolo che le ha permesso di viaggiare nonché di sviluppare una grande apertura mentale, Valeria ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura. Grazie a un finanziamento messo a disposizione della Regione Lazio ha potuto portare avanti il suo progetto: offrire un made in Italy di qualità all’industria dei costumi da surf. Proprio così è nato Adalù (da Ada e Luciana le nonne che le hanno insegnato l’importanza dell’artigianato nella tradizione italiana) un brand rigorosamente a km 0 (la produzione è tra Maccarese e Ciampino – località site alle porte di Roma) caratterizzato da costumi di ottima qualità e dal design unico.
Adalù, inoltre, è un marchio che ha a cuore il tema della sostenibilità. Proprio per questo, anno dopo anno, studia e sperimenta nuovi materiali riciclabili da utilizzare per realizzare tessuti ecosostenibili e creare così un prodotto a basso impatto ambientale. Il tessuto dei costumi della nuova collezione, ad esempio, è composto da ECONYL®, nylon, lycra ed elastan. L’ECONYL® è una fibra di nylon rigenerato proveniente da materiali di recupero (come le reti da pesca) degni di essere riutilizzati sotto nuove vesti.
Adalù, un brand all’insegna della sostenibilità
Veniamo al dunque: cosa propone la sua collezione? I modelli onepiece sono la punta di diamante: sono come una seconda pelle per chi li indossa. Sono realizzati prendendo spunto dai body che la stessa Valeria utilizzava quando praticava danza: sono dunque molto femminili ma anche molto tecnici. La lycra utilizzata, 100% Made in Italy, è altamente performante: è in grado di proteggere dai raggi solari, dal cloro ma anche dalle abrasioni causate dall’attrito con la tavola e con la paraffina. Il tutto valorizzando la silhouette e garantendo la massima libertà di movimento.
Sebbene il core business del brand sia il surf, non mancano accessori utili per tutte le sportive come, ad esempio il pratico cappello dry hat in eco-pelliccia all’esterno e in spugna all’interno. A cosa serve? Permette di uscire dalla palestra o dalla piscina senza doversi necessariamente asciugare i capelli nell’immediato. I suoi prodotti piacciono: non a caso sono molto richiesti all’estero, in primis in Giappone. Siete quindi pronte a mettervi alla ricerca dell’onda perfetta?
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