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Yamaha fuori dalla MotoGP? Parla il numero uno Lin Jarvis

Yamaha fuori dalla MotoGP? Parla il numero uno Lin Jarvis

Motori, Yamaha fuori dalla MotoGP: è un’ipotesi che circola da tempo negli ambienti del motociclismo per via dei risultati deludenti raccolti negli ultimi anno dalla scuderia del Sol Levante. Yamaha non vince in MotoGP dal 2022, quando Fabio Quartararo vinse sulla pista del Sachsenring; quest’anno è scesa all’ultimo posto nella classifica dei costruttori. Ad intervenire sul tema negli ultimi giorni è stato il numero uno della scuderia Lin Jarvis: le sue parole, tra ammissioni e smentite, lasciano qualche margine di dubbio ai tifosi del marchio che ha vissuto i fasti dell’era Valentino Rossi.

Yamaha fuori dalla MotoGP: cosa ha detto Lin Jarvis

“Sì, ho seguito queste indiscrezioni riportate dai media negli ultimi giorni”, ha detto a Speedweek.com Lin Jarvis, amministratore delegato di Yamaha Motor Racing. “Ci sono voci ovunque… In tanti mettono queste domande sul tavolo. Non si può negare che in questo momento Yamaha e Honda stiano faticando in MotoGP. Vi partecipano 16 moto di produttori europei, ma solo sei giapponesi. Honda e Yamaha lottano contro i loro concorrenti europei quando si tratta di prestazioni. È comprensibile se tali considerazioni vengano messe in discussione ora”, spiega Jarvis al magazine tedesco parlando dell’ipotesi Yamaha fuori dalla MotoGP.

“Non posso parlare per Honda –  prosegue Lin Jarvis – Ma posso assicurare che non vedo o sento una mancanza di impegno in Yamaha, dai vertici in giù. Al penultimo Gran Premio di Jerez, il presidente di Yamaha Motor Japan Yoshihiro Hidaka è stato ospite, così come il capo di Yamaha Europe Eric de Seynes. Entrambi occupano posizioni molto importanti e supportano le corse in modo molto energico. Riconoscono anche ciò che le corse hanno portato al marchio Yamaha in passato e ciò che continuerà ad aggiungere alla nostra immagine in futuro. Sono stato felice che i due siano venuti a Jerez. Perché è così che hanno vissuto, visto e vissuto da vicino il nostro livello attuale. Sai anche di cosa avremo bisogno in futuro. Abbiamo bisogno di investimenti e cambiamenti nel modo in cui lavoriamo”.

La chiosa sembra indicare chiaramente la strada ai vertici per scongiurare il rischio Yamaha fuori dalla MotoGP: servono investimenti, serve cambiare approccio. Poi però Jarvis torna ad indorare la pillola: “È stato anche gratificante che il GP di Spagna abbia attirato una folla enorme – ha aggiunto conversando con Speedweeek.com – cosa che si è poi ripetuta a Le Mans. A Jerez e a Le Mans nel 2023 abbiamo visto le presenze più alte di sempre. Ripeto: non vedo segnali di ritiro dai GP in Yamaha. Io non credo ciò”. Ma sottolinea Lin Jarvis: «Allo stesso tempo bisogna essere molto realistici. Se guardi indietro di un anno alla Suzuki, neanche loro l’hanno visto arrivare. Ma personalmente non ho dubbi. Speriamo che rimanga così”.

Fabio Quartararo sconfortato per l’inizio di stagione negativo

E come sta vivendo il momento negativo di Yamaha il suo pilota numero uno? “Dall’inizio dell’anno abbiamo provato migliaia di cose cambiando la moto qua e là”, ha detto Fabio Quartararo a Motogp.com. “Abbiamo quindi deciso di utilizzare le impostazioni del 2021 e provarci. Se abbiamo un problema, questo è tutto. Devo adattarmi al problema, finora la soluzione migliore che abbiamo avuto è ancora quello di rimettere a posto la base di due anni fa e continuare così”.

Un Quartararo sconsolato, come inevitabile per un pilota che a inizio stagione puntava ai podi e alla lotta per il titolo. Nell’ultima gara di MotoGP Fabio ha chiuso al settimo posto, a ben 15 secondi di distanza dal vincitore, ma nei primi dieci grazie ad alcune cadute di piloti davanti a lui.

“Non ero al 100% delle mie capacità fisiche, potevo andare molto più veloce –  ha proseguito Quartararo – L’unica cosa che posso analizzare è che tornando ad una base di 2 anni fa, mi sento meglio sulla moto. Abbiamo deciso di non toccare nulla e partire sempre con questa base”. Insomma per Fabio una Yamaha fuori dalla MotoGP non è al momento un’ipotesi nemmeno presa in considerazione, anche se i problemi da affrontare sono tanti.

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