Berrettini alle Finals di Londra e Nadal tornato numero 1 nonostante il ritiro da Parigi-Bercy. Questione di numeri e di ranking: il sistema di attribuzione punti che trasforma il talento, le vittorie e le sconfitte in punteggio. Il nome di battesimo completo è Emirates ATP Rankings e il suo funzionamento è spiegato nelle circa 350 pagine dell’ATP Rulebook. Dall’organizzazione ci tengono però a specificare che è meritocratico; nonostante il saliscendi appaia talvolta come una stranezza. Tuttavia comprenderne il funzionamento e l’insieme di regole non è semplice. Ecco come funziona.
Ranking ATP: a cosa serve
La classifica singolare – ranking – determina i giocatori vincenti. Più punti si guadagnano nei tornei ATP World Tour, negli Slam, nei Challenger e negli eventi ITF, più si è alti in classifica. Più si va verso la finale in un torneo, più punti si guadagnano. Negli Slam il massimo sono 2000, nei Masters, 1000, poi si scende verso gli ATP 500, i 250 e poi si trovano i Challenger 125, 110, 100. 90 e 80.
Infine i tornei ITF (International Tennis Federation). Inoltre la classifica serve anche a determinare il seeding, la posizione di un giocatore all’interno del tabellone di gioco. Solitamente le cosiddette teste di serie vengono separate in modo da non affrontarsi nelle fasi iniziali della competizione.
I tornei obbligatori
Ogni tennista ha come punteggio in classifica la somma dei punti ottenuti nei migliori 18 tornei della stagione. Gli 8 partecipanti alle ATP World Tour Finals hanno come base di calcolo 19 tornei. I top 30 della classifica hanno degli obblighi di partecipazione a 4 tornei del Grand Slam, 8 tornei Master 1000 e Nitto ATP Finals e rientrano nel calcolo i 6 migliori risultati tra ATP 500, ATP 250, ATP Challenger e tornei ITF (non direttamente sotto la guida ATP ma con punti validi per la classifica). Il torneo di Montecarlo, unico Masters 1000 non obbligatorio, può prendere il posto di un torneo 500.
All’obbligo degli 8 Masters esistono alcune eccezioni. Possono essere 7 se esistono requisiti come 600 match giocati, 31 anni di età e almeno 12 di carriera. Roger Federer in passato è stato esentato proprio in virtù di questa regola.
Come si calcola il ranking
I punti guadagnati da un giocatore rimangono in carica fino a quando si gioca lo stesso torneo nella stagione successiva. Per dirla in termini più chiari: il risultato che viene raggiunto a Wimbledon nel 2019 non si esaurisce con la fine dell’anno solare ma rimane in vigore fino a Wimbledon 2020. A quel punto, i punti guadagnati possono essere riconfermati nella stessa quantità oppure sottratti.
Se si proviene da una vittoria in finale, in gergo il vincitore dell’anno precedente è il defending champion, a meno di non vincere di nuovo, si perderanno punti rispetto al tesoretto conquistato. Il saldo tra le due stagioni può quindi essere negativo o positivo. Un giocatore può anche trarre vantaggio dal fatto che durante un torneo dell’anno precedente si è fermato alla semifinale (meno punti) e in quello successivo invece riesce a conquistare la finale (più punti).
Alcuni esempi
Nel 2016 durante gli Shanghai Masters, Novak Djokovic difendeva la vittoria dell’anno precedente. Aveva quindi 1000 punti da proteggere. Poteva di nuovo vincere la finale oppure no. Eliminato in semifinale ha guadagnato solo 360 punti (quelli assegnati a chi arriva a questa fase). Sottratti ai punti da difendere, 1000, ciò ha significato una perdita di 640 punti dalla classifica.
Nel caso di Serena Williams, c’è un esempio sorprendente. Quando nel 2017 lascia il circuito perché incinta, ha appena vinto gli Australian Open ed è al numero 1. Poche settimane dopo viene superata da Angelique Kerber. Un mese dopo la situazione si ribalta. La Kerber esce a Stoccarda, dove aveva vinto l’anno prima, e perde quindi molti punti. La Williams torna quindi di default al numero 1 pur essendo lontana dai campi.
Quando viene aggiornata
Il ranking è aggiornato circa 45 volte a stagione; ogni lunedì dell’anno. Siccome gli Slam e i Masters 1000 di Indian Wells e Miami durano invece 14 giorni, in alcuni momenti il calcolo slitta di due settimane.
Punteggio diverso per la Race to London
Per Londra l’entry list dei giocatori non si basa sul ranking tradizionale. Contano solo i punti accumulati durante l’anno solare senza tenere conto del raffronto con la stagione precedente. La classifica dell’anno solare si chiama Race. I primi 8 giocatori della Race accedono alle Finals dove i punti ATP in palio arrivano fino a 1500. Così solo in pochi hanno la possibilità di giocarsi il 19esimo maledettissimo torneo dell’anno.