Giovani pianticelle crescono nel vivaio italiano. Il Mondiale Under 17, che si sta giocando in Brasile, sta proponendo l’Italia come una delle nazioni protagoniste. Gli azzurri, guidati dal ct Carmine Nunziata, hanno superato un girone che comprendeva Isole Salomone, Messico e Paraguay, per poi avere la meglio sull’Ecuador agli ottavi. Un percorso fin qui molto positivo, portato avanti grazie ad un collettivo ben funzionante e dotato di qualche individualità di spicco.
Pirola, difensore col vizio del gol
La grande forza del gruppo azzurro è di avere qualità in ogni reparto. Per quanto riguarda quello arretrato, tra gli elementi più interessanti figura Lorenzo Pirola. Il centrale difensivo sta dimostrando tutte le sue doti con la Primavera dell’Inter, tanto in campionato quanto in Youth League. Ottimo anche il suo impatto sul Mondiale, nel corso del quale il classe 2002 ha protetto alla grande la sua area e si è fatto rispettare anche in quella avversaria. Il talento di Carate Brianza è andato in gol contro il Paraguay, match perso però 2-1.
Udogie, il ‘motorino’ sulla fascia
Tra i giocatori presenti nella rosa azzurra, non sono molti i ragazzi che hanno già avuto modo di risultare decisivi in Primavera. Appartiene a questa categoria Destiny Udogie, terzino sinistro che gioca nell’Hellas Verona. Dopo un’ottima stagione con l’under 17 gialloblù, è stato promosso in Primavera non patendo il salto di categoria. Le sue sgroppate sulla corsia di sinistra stanno regalando grosse soddisfazioni, sia al tecnico veronese Nicola Corrent che al ct Nunziata. Al Mondiale già un gol e un assist, entrambi nella sfida col Messico.
La rivincita di Oristanio
Per avanzare in una competizione come il Mondiale, c’è bisogno di importanti alternative in panchina. In questo senso, Gaetano Oristanio rappresenta una preziosa soluzione a gara in corso per il ct Nunziata. Trequartista cresciuto nel vivaio dell’Inter, con cui ha conquistato trofei in serie, nella scorsa stagione è stata fermo per tanto tempo per una frattura alla cresta iliaca. La voglia di giocare ha preso il sopravvento sullo sconforto, portando il classe 2002 a recuperare alla grande. Come sempre il lavoro paga e, ad inizio stagione, sono arrivati esordio in Primavera e convocazione per il Mondiale Under 17. Entrando dalla panchina, ha deciso con una magistrale punizione la sfida con l’Ecuador valida per gli ottavi di finale.
Tongya, il fantasista azzurro
Nato a Torino nel 2002 da genitori camerunensi, Franco Tongya muove i primi passi nella scuola calcio di Brandizzo. le sue qualità vengono fuori presto, tanto che a 7 anni viene ingaggiato dalla Juventus. Con l’Under 15 bianconera vince il campionato e, dopo un anno, si guadagna la chiamata del ct della Nazionale Under 16 Zoratto. La sua escalation in azzurro prosegue nell’Under 17, con cui arriva secondo agli Europei disputati in Irlanda e risulta tra i protagonisti nel mondiale brasiliano. Con un gol e un assist, incide sulla vittoria ai danni delle Isole Salomone. Tanto in quella partita come nelle successive si mette in mostra come il regista offensivo azzurro, in grado di catalizzare tutti i palloni per poi fornirli ai compagni con qualità .
Gnonto: pochi centimetri, tanti gol
Se l’avventura azzurra al mondiale è partita nel migliore dei modi, molto lo si deve all’attaccante nato a Verbania il 5 novembre 2003. Di origini ivoriane, Degnant Wilfried Gnonto sta completando la sua maturazione calcistica nel settore giovanile dell’Inter. Nella scorsa stagione, oltre a ben figurare con l’Under 16 nerazzurra, ha contribuito alla vittoria del campionato di categoria da parte dell’Under 17. Una sua tripletta nel ritorno dei quarti di finale contro il Genoa ha regalato alla sua squadra il passaggio del turno. Seconda punta che svaria su tutto il fronte offensivo, compensa una struttura fisica non eccelsa (è alto 164 centimetri) con velocità e senso del gol. Al Mondiale ha esordito col botto, con due gol e un assist contro le Isole Salomone.